La fuga del Re


Subito dopo l’8 settembre del 1943 il re Vittorio Emanuele 3° , il governo e lo Stato Maggiore partirono da Roma per raggiungere Brindisi.
Questa era dovuta al fatto che i vertici dello Stato italiano non potevano essere catturati dai nazisti.
Sarebbe, molto probabilmente stata la fine dello Stato italiano.
Insieme al convoglio reale c’era un ufficiale britannico.
Questo spiega che c’era un accordo tra i vertici italiani e gli Alleati per salvare le istituzioni italiane.
Dopo la guerra questo episodio è stato da molti usato per screditare la monarchia.
Non si tratta di una fuga, a mio parere.
Se Vittorio Emanuele 3° ha fatto degli sbagli credo siano quelli di avere scelto come capo del governo il maresciallo Badoglio, che, credo, non si dimostrò all’altezza della situazione.
Ma altre colpe, credo, il re non ne ha avute.
Per concludere penso che se il principe ereditario Umberto 2° e i vertici dello Stato italiano fossero andati a Brindisi e se Vittorio Emanuele 3° fosse rimasto a Roma, sacrificandosi, a quest’ora nessuno avrebbe il coraggio di criticarlo e la monarchia sarebbe molto probabilmente rimasta.