14 febbraio San Valentino: il Santo degli innamorati


Pochi giorni fa abbiamo rivissuto una festa importante sia dal punto di vista religioso sia dal punto di vista di ispirazione popolare: la festa di San Valentino vescovo.

A Vico del Gargano, considerato uno tra i borghi più belli d’Italia, in cui la statua del santo è conservata nella chiesa matrice, dal 1681 si festeggia san Valentino come patrono protettore degli innamorati. Il santo per il suo carisma è amato dai giovani e dai meno giovani, per tale motivo le sue qualità vanno bel oltre quelle descritte nelle biografie che raccontano di Valentino uomo, vescovo e santo, viene visto soprattutto come un’ancora di salvezza nel trasmettere, a coloro che lo chiedono, amore a 360 gradi; a noi il compito di gestire tanta grazia.

Ritengo che l’amore sia come la fede, un bel giorno lo trovi lì dentro di te con delle grandi ali pronto a decollare, per atterrare in posti e luoghi a te sconosciuti che magari non facevano parte dei tuoi pensieri. L’amore si può definire anche come un aereo senza pilota, a ciascuno di noi il compito di salirvi a bordo. Per ognuno c’è un posto diverso in cui atterrare e una vita diversa da vivere: una vita di missioni per il missionario, una vita consacrata per il sacerdote, vescovo, ecc una vita matrimoniale, una vita all’insegna della gratuità, una vita da genitori con figli adottivi o biologici, una vita ordinaria giornaliera all’insegna di un qualsiasi lavoro, una vita da fratelli, sorelle e vicini di casa, ma l’amore, quello che ti fa volare, è esigente, non si accontenta del poco, bisogna esercitarsi appieno per ogni singola circostanza che la vita ci mette davanti.

L’amore che san Valentino elargisce per le coppie che lo invocano, è particolare, è come un sacramentale. A differenza del sacramento che è completo di tutto, il sacramentale richiede la nostra parte, in questo specifico caso: rispetto, fiducia, amore fra le parti, che spesso si evince nella tenerezza delle coppie di anziani che stanno insieme da una vita; per mia fortuna anche io ho beneficiato di tanta grazia, infatti sono felicemente sposato con Giuseppina da 49 anni. Se questo è il film della mia vita sarei disposto ad avvolgere tutta la pellicola ed a ricominciare tutto da capo, con la consapevolezza che niente è per caso nella vita.

Diceva San Agostino: a volte l’amore si può trasmettere anche con la parola, ma sono i fatti che contano di più, cioè il nostro rapporto verso l’altro.
Se dovessi simboleggiare l’amore di una coppia sceglierei una rosa, bella profumata e colorata, ma la rosa ha anche le spine, saranno proprio queste ultime a fare da collante per una lunga vita insieme.

Vorrei concludere con il ricordo di un fatto personale insolito che suscitò molta curiosità sia fra i partecipanti sia fra le famiglie del vicinato: dal 2008, per circa 8 anni, in casa mia si è festeggiato il giorno di San Valentino coinvolgendo diverse coppie di amici e conoscenti.
In questi incontri si faceva cenno alla vita del santo e poi ciascuna coppia parlava di come ci si era conosciuti, a seguire un gioco a quiz, in cui le domande riguardavano la vita di coppia. E’ proprio vero … l’amore non ha età.