Un giardino per il par. Alessandro Di Lisio


Campobasso 13 luglio: un giardino è stato intitolato al caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, paracadutista della Folgore, caduto in Afghanistan dieci anni fa.

Alessandro faceva parte dell’ottavo reggimento genio guastatori paracadutisti Folgore di Legnago, quando fu inviato in Afghanistan col suo reggimento nel quadro dei normali avvicendamenti tra le compagini militari impegnate in quel teatro operativo.

Secondo le informazioni a suo tempo diffuse dallo Stato maggiore della Difesa quella mattina di dieci anni fa, a circa 50 chilometri a nord-est di Farah, una pattuglia di paracadutisti della Folgore e del Primo Reggimento Bersaglieri fu coinvolta nella deflagrazione di un ordigno posizionato lungo la strada. Nell’esplosione rimasero feriti tre parà, mentre un quarto defunse (NDR: Alessandro Di Lisio) per le ferite riportate subito dopo essere stato trasportato all’ospedale militare di Farah.

Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, presente alla cerimonia tenutasi a Campobasso per l’intitolazione del giardino, ha chiosato: “L’impegno delle missioni internazionali va rinnovato per il valore che ha, perché la pace si porta in Italia trasportandola in tutto il mondo, non si chiudono i confini”.

Nel giardino ora intitolato ad Alessandro, che si trova alle spalle del monumento ai caduti di tutte le guerre, sono stati posti una parte di cingolo di un carro Leopard, un paracadute e una targa che riporta le seguenti parole: “Ai tanti che sono stati qui. A quelli che hanno dato molto. Ad Alessandro Di Lisio che ha dato tutto. Ganjabad (Afghanistan), 14 luglio 2009”.

Sui gruppi di Facebook attinenti gli estimatori dei sentimenti militari e negli ideali patriottici Alessandro Di Lisio è sempre stato ricordato con affetto e orgoglio. Ora accanto al sentimento spontaneo del popolo della rete, dopo dieci anni dalla scomparsa, finalmente anche le istituzioni hanno dato un segnale di riconoscimento morale a un giovane che, appena venticinquenne, credeva in valori come Patria e Onore e che ha trovato la morte nel corso del servizio.