Novitá per gli esami di Stato e giro di vite su disciplina e abbigliamento


Il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha annunciato l’introduzione di alcuni cambiamenti nella modalità degli esami di stato sin dalla prossima sessione.
Se da un lato é stato accolto con sollievo dalla maggioranza degli studenti l’eliminazione delle prove Invalsi e dell’alternanza scuola-lavoro tra gli elementi valutativi per l’esame di maturità, dall’altro viva preoccupazione ha destato l’annuncio che la seconda prova scritta sara di tipo multidisciplinare. Gli alunni, inoltre, sembrano non aver gradito la soppressione della tesina che, preparata anticipatamente, sino allo scorso anno costituiva un rassicurante punto di partenza per la parte orale dell’esame, sostituita dal rischiatutto della scelta di una busta fra tre contenenti argomenti preparati in precedenza della commissione d’esame.
Per quanto attinente gli scritti le lagnanze da parte studentesca vertono sulla ovvia constatazione che l’inserimento di due materie nella seconda prova scritta costringerà i maturandi a studiare approfonditamente una materia in più rispetto alle sole due attese.
Ad esempio, al liceo classico la seconda prova scritta sarà multidisciplinare tra greco e latino mentre al liceo scientifico verterà su matematica e fisica.
Tuttavia, ha replicato il Ministro, non é una modalità più impegnativa di quella degli anni passati dove le prove scritte erano comunque tre e la presenza del membro interno garantirà orali condotti sulla base del percorso didattico effettivamente proposto dalla suola agli alunni.
Insomma, una inversione di rotta verso i tempi in cui le prove scritte all’esame di stato erano solo due, ma senza rinunciare ad un più moderno approccio multidisciplinare sottolineato dalla seconda prova scritta in cui agli studenti é chiesta la capacità di saper far “dialogare” almeno due materie.
Un ritorno al passato in termini di serietà sottolineato anche dalle parole dell’Assessore regionale del Veneto all’istruzione, Elena Donazzan, che ha sottolineato l’imperativo categorico per cui gli alunni delle scuole devono evitare abbigliamenti non consoni al luogo, casomai ritornando a indossare una divisa scolastica, a dare il “Lei” ai professori ed alzarsi al loro ingresso in aula. E proprio i docenti, ha chiosato l’Assessore, saranno inoltre maggiormente protetti anche dalle incursioni di genitori facinorosi in quanto per questi ultimi scatteranno d’uffcio le denunce del caso all’Autorita giudiziaria.
Un inciso evidentemente resosi necessario a valle dell’ultimo episodio di violenza avvenuto solo pochi giorni fa, ultimo solo in ordine di tempo in quanto é oramai una vera e propria emergenza, quando il padre di uno studente che aveva avuto un brutto voto ha fatto irruzione in una scuola del trevigiano interrogando i compagni di classe del figlio onde appurare come fossero andate le cose ed intimando al professore la revisione dèl voto.