Morto il presidente George H. W. Bush


Fu il direttore della CIA dal 1976 al 1977 e vicepresidente USA dal 1981 al 1989. Nel 1990 scatenò la “desert storm” contro Saddam Hussein per liberare il Kuwait.

È scomparso all’eta di 94 anni colui che fu il 41^ presidente degli Stati Uniti d’America. 
Detta così, è una notizia ma non una gran notizia se non fosse che il presidente scomparso nelle scorse ore era George Herbert Walker Bush, anche noto come Bush senior (o Bush padre per distinguerlo dal figlio, poi divenuto a sua volta presidente alcuni anni dopo), proprio quello che sconfisse Saddam Ussein con la desert storm durante la prima guerra del Golfo.
Nato nel 1924 a Milton, nel Massachusetts, partecipò come aviatore alla Seconda guerra mondiale e nel settembre 1944 il suo aereo fu abbattuto dai giapponesi, ma lui riuscì a sopravvivere. Dopo essersi laureato in economia a Yale iniziò a fare l’imprenditore: si occupò di petrolio e già prima dei 40 anni divenne milionario.
Si dedicò prestissimo alla politica nel partito Repubblicano ricomprendo incarichi prestigiosi (fu vicepresidente di Ronald Reagan) sino ad essere eletto lui stesso presidente degli Stati Uniti d’America dal 1989 al 1993.
L’importanza del personaggio nella storia recente dipende soprattutto dalla circostanza che sotto il suo mandato avvenne la prima guerra del Golfo contro il dittatore iracheno Saddam Ussein, che aveva proditoriamenre invaso il Kuwait per accaparrarsi i ricchi giacimenti petroliferi ed assicurarsi uno sbocco al mare.
Quella guerra, la prima portata davvero in real time in TV grazie alla CNN, fu connotata da una grande coalizione internazionale cui partecipo anche l’Italia (famoso l’abbattimento di un nostro aereo “Tornado”) e da due grandi momenti strategici: la desert shield e la desert storm, ossia la tempesta del deserto.
Il rais iracheno, in verità anni prima aiutato nella sua ascesa al potere proprio dagli USA e dalla comunità internazionale filo americana per contrastare l’Iran e l’URSS, fu sconfitto e venne ridimensionato entro i suoi confini nazionali. Dalla vittoria, peraltro scontata vista la disparità delle Forze in campo, Bush ne ricevette grande notorietà e apprezzamento dai suoi connazionali al punto che, nonostante il trascorrere degli anni dalla fine del suo mandato presidenziale, é sempre rimasto tra i politici preferiti dagli statunitensi di tutti i tempi. Lo stesso Barack Obama, nonostante sia un democratico ossia appartenga allo schieramento politico opposto a Bush, poche ore fa ha sentenziato che con la morte di George H.W. Bush é scomparso uno dei più grandi patrioti di tutti i tempi.
Ma proprio da quella guerra si sarebbe innescata la destabilizzazione dell’area mediorientale dell’antica Mesopotamia, favorendo lo svilupparsi di Al Quaeda, e facendo scaturire una spirale di avvenimenti che portarono all’attacco terroristico a matrice islamica alle torri gemelle del World Trade Center di New York l’11 settembre 2001.
Dopo il mondo non sarebbe stato più lo stesso e ancora oggi, a trent’anni di distanza della desert storm, facciamo i conti con le conseguenze di quella tempesta voluta da George H.W. Bush.