“Tà scolastikà” (1a puntata)


…ovvero le avventure di un registro di classe cartaceo nell’era dell’on line.

28 agosto 2017: (a dire il vero, non so come abbia io saputo che siamo al 28 agosto, ma, in seguito risulterò non sbagliare mai).
Fra qualche giorno, qualcuno lo scriverà a metà della mia prima pagina bianca divisa in giorni, come deciso in Collegio docenti a Giugno scorso: gli esami di recupero si svolgeranno ad Agosto!!
Mi sento improvvisamente sollevato, sballottolato e quindi compresso fra due miei compagni. Compagni poi… Io sono blu, la futura gloriosa “ IV C”, (questo è già stato scritto sul frontespizio, invece!), blu come tutti quelli del ginnasio, le quarte e le quinte dell’istituto che rappresento, mentre sento, nelle coste dei fascicoli impaginati, appuntiti righelli aggressivi e violenti. In una parola: arroganti!
Sono rossi, ci giurerei, sono del liceo, del triennio. Il trieeeeeeeeeennio! Come polizia e carabinieri, come guardie e ladri, come cani e gatti, il biennio e il triennio di ogni liceo, soprattutto se sono della stessa sezione, vivono sanguinose guerre civili, vere e proprie epopee con tanto di informatori epici, i nobili araldi dei pianerottoli della scuola!
Attraverso, sotto l’ascella stordente della signora F., amante di profumazioni antiparassitarie, il piccolo atrio dall’ufficio della presidenza alla sala professori, e vengo sbattuto sulla consolle… No! Non è la consolle: c’è del sapone spray… rotoloni di carta assorbente e… c’è puzza di fumo. La signora F. ha deviato per una stazione intermedia.
Ecco, vengo ripreso: ma perché sempre io sotto l’ascella? Sempre i più piccoli ci rimettono: la verità è che io sono uno, loro due e sotto l’ascella scivolerebbero, o pizzicherebbero la carne “morbida e cascante” della signora F.
Ecco il motivo delle mie sofferenze di questo inizio di giornata: la vittoria di un ricatto!
Finalmente riconosco la marca della stampante in sala professori. C’è scritto…..”FUORI USO: MANCA CARTUCCIA “ e affianco, in corsivo “… E PURE LA CARTA!
Ad un tratto, un dolore acutissimo, un bruciore infernale annunciano la presenza insostituibile del prof. S. Non ha il Parkinson, ma il caffè usa berlo mentre mi sfoglia. Sempre! E una volta su tre… me lo offre!
Col palmo della mano allora mi cosparge per buona metà della mia superficie, si guarda intorno furtivo, e, ancora umido e appiccicaticcio, mi lancia in là, come a dire: ”NON SONO STATO IO! E’ LUI CHE LA MATTINA NON SI LAVA!”
Da blu, divento il primo registro dell’anno con sfumature violacee, tendenti, verso il II quadrimestre, progressivamente al marrone sempre più scuro.
A Giugno prossimo, qualunque Sherlock Holmes potrebbe facilmente individuare da quali classi è stata composta quest’anno la cattedra del prof. S.!
Poi, come avvilito dal dover usare uno strumento antico, arcaico, vecchio, quasi desueto, polveroso (in realtà sono ancora nuovo, ma alla fine dell’anno sarò anche polveroso), il professore mi abbandona li’, guarda grato alla scatola macchiata dalle sue dita dello scorso anno, pigia il pulsante quadrato e modernamente urla: ”MA NON C’E’ NESSUNO CHE SAPPIA ACCENDERE QUESTO AGGEGGIO?”.
L’angosciosa domanda riecheggia, rimbomba ripetuta nello stesso atrio di cui sopra, si stende per i corridoi, giunge all’orecchio di un moderno salvatore di personale Ata e professori in ambasce, che corre in soccorso scavalcando i pacchi dei compiti dello scorso anno, urlando a sua volta: “LA SPINA! DEVE INSERIRE LA SPINA… PROFESSO’!”.
Il giovane pc viene illuminato, gli si dà il benvenuto con sorrisi e sguardi di compiacimento reciproco, riceve persino le carezze del prof. S che ne lucida il quadro con un clinex, come a dire “Siamo nel XX secolo, fffiiiiiiiiiiiù, meno male!”.
E viene messo a lavorare alacremente.
Sulla pagina on line di quella giornata storica, sul pc sarà riportato il resoconto particolareggiato e minuzioso delle tante attività svolte, a futura imperitura memoria:

28/08/2017: INIZIO DELL’ANNO SCOLASTICO 2017-18.

Del caffè……neppure l’aroma! La notizia non è passata, dunque….. non è mai avvenuta!