Le novità della futura legittima difesa


Giulia Bongiorno, avvocato penalista, oggi Ministro per la Pubblica Amministrazione, intervistata su Sky TG24 ha spiegato i termini della legittima difesa che martedì 5 marzo verrà approvata a Montecitorio e poi passerà al Senato.
Il Ministro, rivendicando il ruolo esclusivo del Parlamento nel legiferare, ha detto: “Sono stupita che ci siano delle correnti della magistratura che esprimono giudizi sulla scelta di fare o non fare una legge. Si può entrare nel merito ma spetta al Parlamento decidere se si deve o non si deve fare una legge”.
Ciò, aggiungiamo noi, con buona pace di Magistratura Democratica, ossia la frangia politicizzata (di sinistra) della magistratura, a cui andrebbe rispiegato cosa significa che in Italia c’è la sperazione tra il potere politico e quello giudiziario.
La Bongiorno é poi entrata nel merito della proposta di legge fortemente voluta dalla Lega di Matteo Salvini spiegando che: “Non è vero che si dà licenza di uccidere e confermo che ci saranno delle indagini ogni volta che ci sarà un’aggressione. Io parto da un presupposto: chiunque entri in casa altrui per rubare, uccidere, violentare deve accettare la conseguenza che chi è in casa deve potersi difendere”. Questo, aggiunge, “non significa sparare alle spalle di chi entra ma dà il semplice diritto di respingere. La novità è che se ci si difende in uno stato di turbamento o di paura ci sarà la possibilità di non finire sul banco degli imputati”.
Insomma, per il Ministro della Pubblica Amministrazione il nuovo regime della legittima difesa non sarà affatto una “licenza di uccidere” ma il giusto riconoscimento che lo stato d’animo dell’ aggredito, di turbamento o di paura, pone già una situazione di estrema sproporzione tra aggressore e aggredito.
Tra l’altro, ha chiosato la Bongiorno, “allineiamo la nostra legislazione a quanto prevedono già molti altri Paesi europei”.