L’inquietante polemica tra De Luca e la premier Meloni


Tra Giorgia Meloni e Vincenzo De Luca non corre buon sangue.
Ai proclami di lui, replica lei con ironia scatenando non solo il colorito turpiloquio dello zolfanello campano, lo “sceriffo” come lo chiamavano a Salerno quando era Sindaco per i modi spicci, ma anche una estesa campagna mediatica a suon di manifesti che la regione Campania, non si sa con quali fondi, ha tappezzato la città di Napoli.
Il Coordinamento cittadino di FdI non ci sta e replica, a sua volta, con ulteriori manifesti di denunzia dello spreco di danaro pubblico regionale.
Inermi spettatori i cittadini sulla cui pelle si gioca questo (inopportuno) scontro politico. Forse questi ultimi preferirebbero che i soldi delle campagne politiche di De Luca fossero più utilmente destinati alla sanità (colabrodo) della regione piuttosto che a uno sterile scontro personale.


A parte i riferimenti al caciocavallo da parte di lei ed i volgari insulti di lui, c’è una differenza di fondo tra le loro opinioni riguardo a come è stata governata la Campania in questi ultimi anni.
Questa discrepanza fa sì che fra il Governo e la Regione non si siano ancora raggiunti accordi sulla assegnazione dei Fondi di Sviluppo e Coesione, miliardi che dovrebbero affluire alle casse campane.
Conseguentemente – dice De Luca – centinaia di Comuni nella regione rischiano l’asfissia e non sono in grado di svolgere la normale amministrazione, ma soprattutto non possono condurre a termine opere pubbliche iniziate con conseguenti disagi per i cittadini e in particolare per le imprese titolari degli appalti, che non vengono più pagate.
Proprio queste rivendicazioni sarebbero invece, secondo la Meloni la riprova del malgoverno della Regione.
Non è facile, dall’esterno, dare ragione all’una o all’altro. Quel che pare auspicabile è che il confronto assuma toni più civili e costruttivi, ed anche si liberi dallo scontro personale.
De Luca ha denunciato il ministro Fitto al tribunale penale ed al TAR, ed ha anche organizzato il 16 febbraio scorso una manifestazione di piazza di protesta contro il Governo con la partecipazione di sindaci e amministratori della Campania. Una mossa certamente ad effetto anche perché mai si era vista una manifestazione promossa da un ente pubblico.
La Meloni ha risposto che, invece di manifestare, quei signori avrebbero fatto meglio ad andare a lavorare, ed ha così suscitato il volgare insulto da parte di De Luca.
Al di là delle valutazioni di merito (o di demerito) sarebbe bene che la Campania venisse messa in grado di far funzionare i propri enti attraverso il flusso dei finanziamenti che le spettano senza ulteriori pericolosi ritardi. E ciò a prescindere dal dare ragione all’uno o all’altro dei due contendenti.
Resta il fatto che spettacoli di questo genere non fanno bene né alla buona amministrazione né all’umore dei cittadini che assistono a sceneggiate di bassa qualità e deleterie da parte dei governanti. Come giustamente dice Augias, si è perso, nel confronto politico, il significato del rispetto ed anche quello della cultura. Il senso civico oggi non è ormai neanche delle Istituzioni e l’esempio che la gente riceve non è dei più felici.