Fratoianni e la sinistra alla deriva: un tragico capitolo della politica italiana


Nel teatro della politica italiana, il palcoscenico è dominato da una sinistra disperata e confusa, guidata da leader che sembrano persi in un labirinto di contraddizioni e ambiguità. Nicola Fratoianni, con le sue improbabili dichiarazioni e le imprese audaci all’estero, sembra incarnare il personaggio di Anguilla nel romanzo “La luna e i falò” di Cesare Pavese: un uomo che torna al suo paese dopo un lungo viaggio, solo per scoprire che le cose sono cambiate e che lui stesso è cambiato nel frattempo.

Come Anguilla, Fratoianni guarda al passato con nostalgia, ma si rende conto che il suo paese è rimasto immobile mentre il mondo intorno a lui è cambiato. Eppure, anziché affrontare la realtà, si lancia in imprese vane e audaci, convinto di poter invertire il corso degli eventi.

Il progetto del “campo larghissimo”, che va da Carlo Calenda fino a Nicola Fratoianni, sembra una commedia dell’assurdo, un tentativo disperato di tenere insieme ideologie inconciliabili per sconfiggere il centrodestra. Ma è una lotta persa in partenza, condannata dalla mancanza di coerenza e dalla confusione ideologica.

Il viaggio di Fratoianni nel Sinai verso il valico di Rafah è un’altra tappa di questa tragica odissea. Mentre cerca di sostenere il cessate il fuoco a Gaza, sembra perdersi sempre di più nel labirinto della politica internazionale, senza comprendere davvero le complessità della situazione.

E mentre la sinistra si divide sulle missioni militari nel Mar Rosso e sul sostegno all’Ucraina, Fratoianni resta fedele al suo dogma anti-italiano, votando contro. Ma è solo un’altra dimostrazione della sua incapacità di comprendere la realtà e di agire di conseguenza.

Infine, la proposta di “scorte democratiche” per difendere i cortei dalle forze dell’ordine sembra un ultimo tentativo disperato di restare rilevanti in un mondo che sembra sempre più distante dai loro ideali. Ma è una mossa futile, destinata a fallire come tutte le altre.

In questa tragedia della politica italiana, Fratoianni e i suoi compagni sembrano condannati a ripetere gli stessi errori, incapaci di imparare dagli errori del passato e di adattarsi alla realtà che li circonda. E mentre il sipario si chiude su questo triste spettacolo, il pubblico resta spettatore impotente di una tragedia senza fine.