“La buona novella” al Teatro Ivo Chiesa di Genova


27 febbraio – 3 marzo 2024
Teatro Ivo Chiesa, Genova
La buona novella
di Fabrizio De André
drammaturgia e regia Giorgio Gallione
arrangiamenti e direzione musicale Paolo Silvestri
con Neri Marcorè
e con Rosanna Naddeo
voce e chitarra Giua | voce, chitarra e percussioni Barbara Casini | violino e voce Anais Drago
pianoforte Francesco Negri | voce e fisarmonica Alessandra Abbondanza
scene Marcello Chiarenza | costumi Francesca Marsella | luci Aldo Mantovani
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Carcano, Fondazione
Teatro della Toscana, Marche Teatro

Una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea che alterna e intreccia le canzoni di
Fabrizio De André a brani tratti dai Vangeli apocrifi a cui lo stesso cantautore si è ispirato. Si
presenta così La buona novella, lo spettacolo che il regista Giorgio Gallione ha tratto dal
concept album omonimo di Faber, ora in scena al Teatro Ivo Chiesa dal 27 febbraio al 3 marzo
nell’ambito della stagione del Teatro Nazionale di Genova, che figura tra i coproduttori.
Protagonista sul palco è Neri Marcorè, che insieme a Giorgio Gallione aveva già esplorato il
mondo di De André a teatro con Quello che non ho. Dotato di un timbro vocale vicino a quello di
Fabrizio De André, l’attore recita e canta, e al suo fianco fa altrettanto l’attrice Rosanna Naddeo.
Un eterogeno ensemble musicale virato fortemente al femminile, con Giua voce e chitarra,
Barbara Casini voce, chitarra e percussioni, Alessandra Abbondanza voce e fisarmonica, Anais
Drago voce e violino e Francesco Negri al pianoforte, sostiene la parte musicale di questo
spettacolo-concerto, i cui raffinati arrangiamenti sono curati da Paolo Silvestri.
Scritto nel 1969, mentre in Italia divampa la rivolta studentesca («Cosa andava predicando Gesù di
Nazareth se non l’abolizione delle classi sociali, dell’autoritarismo, in nome di un egalitarismo e di
una fratellanza universali?» dichiarò il laico De André in un’intervista anni dopo), l’album dà voce a
numerosi personaggi: Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo.
Ed è proprio da questa base che prende le mosse la versione teatrale.
«La buona novella tratta certo della Passione di Cristo ma la racconta anche e sorprendentemente
dalla parte di Maria, madre bambina inconsapevole e prescelta prima, straziata e piangente mater
dolorosa poi, la cui tragicità esplode attraverso le voci femminili», commenta Giorgio Gallione
nelle note di regia. «Abbiamo ricercato la teatralità anche nell’impianto scenico, una sorta di
installazione mobile, magicamente suggestiva, creata da Marcello Chiarenza».
«La buona novella è un’opera polifonica che mediante metafora e allegoria parla dell’arroganza del
potere stesso, il quale mal digerisce gli uomini troppo liberi di pensiero, intralcio per l’esercizio del
potere stesso, sia esso famigliare, religioso o politico» dichiara Neri Marcorè. «La spiritualità,
intrinseca nel momento in cui si parla di Gesù e della Madonna, è però qui contemplata nella sua
dimensione terrena, laddove “il più grande rivoluzionario della Storia” resta prima di tutto un
uomo».
Biglietti da 14 a 40 euro. Inizio spettacoli ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16.
Info e biglietti teatronazionalegenova.it

SI RINGRAZIANO MANUELA MARTINEZ E MATTIA SCARSI PER LA COLLABORAZIONE.