Napoli, la zona Champions si allontana sempre più


Continua il lento tracollo dei campioni d’Italia in campionato. Dopo lo scudetto vinto la scorsa stagione, il Napoli si ritrova a 27 punti di distanza dall’Inter capolista a 14 giornate dalla fine.
La 25esima giornata di Serie A porta ai tifosi partenopei l’ennesima delusione. Contro il Genoa al Maradona un’altra occasione sprecata dagli azzurri per sperare di rimanere in orbita Champions.
La squadra di Mazzarri raccoglie in rimonta un solo punto pareggiando in extremis. Il Napoli, infatti, malgrado un massiccio quanto sterile possesso palla, gioca con convinzione e rabbia soltanto nei minuti finali quando, trovandosi in svantaggio per il gol di Frendrup, messo a segno dopo due minuti dall’inizio della seconda frazione di gioco, era alla disperata ricerca del pareggio. La rete di Ngonge a un minuto dalla fine salva la faccia a tutta la squadra da un’altra rovinosa sconfitta e probabilmente anche la panchina al tecnico.
Con un solo punto guadagnato il Napoli si porta a quota 36, al nono posto condiviso con il Torino, a 9 lunghezze dal quarto posto.
Con Osimhen relegato in tribuna, dopo più di un mese di assenza, per problemi fisici del post Coppa d’Africa, Mazzarri si affida ancora una volta al tridente formato da Politano, Simeone e Kvaratskhelia. In difesa al posto di Juan Jesus, squalificato, c’è Ostigard nel primo tempo e Natan nella ripresa. Il Genoa, organizzato da Gilardino in maniera perfetta, imbavaglia gli attacchi del Napoli senza grosse difficoltà. Gli azzurri mantengono il predominio del gioco per larghissimi tratti della partita ma è la squadra del Grifone a passare in vantaggio in apertura di ripresa, al 47′. Mazzarri per cambiare il corso della partita manda in campo Ngonge e Lindstrom al posto di Politano e Traorè. La gara assume a quel punto l’aspetto di un monologo offensivo della squadra di casa, con il Genoa sempre più chiuso nella propria area di rigore che, compatto riesce a chiudere tutte le linee di passaggio per gli attaccanti del Napoli, cedendo solo alla fine all’assalto azzurro.
Purtroppo oggi pareggiare ha prodotto veramente pochissimo, forse, perdendola, avremmo assistito ad una inevitabile assunzione di responsabilità collettiva e magari a qualche azione drastica ma risolutiva invece di continuare a sperare in una vana illusione.
Ora non si può più fingere o non vedere: è fin troppo evidente che nel Napoli non c’è più gioco, non c’è attenzione nei reparti, non c’è equilibrio. Alcune prestazioni sono a tratti imbarazzanti e pare che tutta la squadra stia precipitando in un vortice senza alcuna volontà di uscirne.
Finisce il pomeriggio a Fuorigrotta tra i fischi di un Maradona tristemente sconfortato che non ritrova più il suo Napoli e mercoledì c’è pure il Barcellona.