CookOut, un pasto al sole – Insalata King Prawn


Il surimi è una porca cosa (come diceva Guareschi) che non tutti apprezzano, in particolare chi ha avuto la disgrazia di vedere come viene preparato. Il merluzzo che è alla base di questo preparato alimentare spacciato per “polpa di granchio” viene pastorizzato mediante lunga bollitura secondo un processo che lo porta poi ad essere ridotto in pasta e quindi lavorato per dargli aspetto e sapore mediante aggiunta di aromi e coloranti naturali. Insomma, ce ne sarebbe da far vomitare una capra (come diceva il colonnello Samuel Trautman), tuttavia il surimi è, nonostante tutto, un alimento sano e completo. Inoltre è ricco di Omega 3, una categoria di acidi grassi essenziali (come gli omega-6) caratterizzati dalla posizione del primo doppio legame che, iniziando il conteggio dal carbonio terminale (carbonio ω ovvero carbonio n), occupa la terza posizione, da cui il termine Omega-3 (la figura vi potrebbe aiutare, se solo capiste ciò di cui parlo):

Da studî condotti in doppio cieco si evidenzia l’utilità di queste sostanze nella prevenzione di infarti, ictus e altre malattie cardiovascolari, mentre non sembrano avete effetti positivi nella regressione delle corna adulterine.
L’insalata King Prawn mutua il nome dai gamberoni (quelli veri), così chiamati presso la Perfida Albione (come diceva Italo Svevo).
In realtà si tratta di surimi modellato come l’addome del gamberone, di cui ha anche il colore grazie a coloranti alimentari del tutto innocui. Il sapore è più marcato del classico surimi in bastoncini e al palato queste schifez… pardon, prelibatezze risultano più consistenti, offrendo una masticabilità che ricorda piacevolmente quella dell’emulato crostaceo.
È questo un piatto fresco e saporito, da proporre quando invitate l’amante a casa e volete evitare di sentirvi dire: “Che noia il solito foie gras!”.
Accompagnare con un Muscadet freddissimo o una sangria altrettanto gelata. In alternativa, il frizzantino dei castelli romani ghiacciato farà la sua porca figura, soprattutto se lo servirete in una bottiglia vuota di Sassicaia, che sicuramente la vostra ganza non avrà mai assaggiato prima e non sa nemmeno che è un rosso.

Cosa serve (per 2 persone):
8 gamberoni di surimi
Indivia riccia o cicorino fresco (alcune foglie)
Erba cipollina
Capperi sottaceto
1 cuore di sedano
Zenzero in salamoia
10 ciliegine di mozzarella (non scadute, spilorci!)
1 limone
Olio extravergine d’oliva
Semi di papavero
Pepe rosa
Sale

Come si fa:
Tritate abbastanza finemente un po’ di indivia riccia o di cicorino con qualche filo di erba cipollina, pochi capperi sottaceto e qualche fettina di zenzero in salamoia.
Disponete il trito sul fondo dei piatti tenendone una piccola quantità da parte.
Tagliate un cuore di sedano bianco a fettine sottili 2/3 mm e cospargetelo sul piatto.
Spargete anche un pizzico di sale.
Disponete quattro “gamberoni” di surimi nel piatto e irrorateli con succo di limone.
Ornate il piatto con le mozzarelline che avrete cura di salare leggermente e con il resto del trito a chiudere gli spazî.
Irrorate con un filo d’olio, infine macinate al momento il pepe rosa sui piatti e cospargete il tutto con un po’ di semi di papavero.
Lasciate riposare in frigo almeno 30’ prima di servire.