I migranti e la felicità


Dunque, ricapitolando: i migranti che arrivano da noi non sono felici nei loro Paesi.
Non sono felici a Gaza, in Libia, in Marocco, in Tunisia, in Yemen, in Iraq, in Iran, in Pakistan, in Afghanistan, in Siria, in Libano, in Senegal, in Nigeria, in Sri Lanka e in un mucchio di altri posti.
Ma allora dove sono felici? Beh, questa è facile: sono felici in Italia, in Germania, in Francia, nel Regno Unito, in Olanda, in Belgio, in Spagna, in USA, in Canada, in Norvegia, in Svezia, in Austria, in Svizzera, in Australia e anche in Slovenia, Croazia… insomma, sono felici in tutti quei Paesi occidentali la cui religione principale è quella cristiana e non musulmana.
E chi incolpano delle loro disgrazie? Non incolpano certo l’Islam, ma nemmeno i loro governi e non incolpano nemmeno se stessi.
Danno la colpa ai Paesi in cui sono felici.
E per questo li vogliono cambiare per farli diventare come i Paesi da cui sono fuggiti perché là
non erano felici.
Quanto sopra non vuole essere un puro esercizio di logica fine a se stesso. Serve a far capire che nessuno, a parte forse l’Ungheria, sembra accorgersi della realtà.