Guerra al cibo


Gli agricoltori e i trasportatori in Germania prima e adesso anche in Italia sono scesi nelle strade coi trattori e i camion, l’8 gennaio 2024, per dare il via a una serie di manifestazioni. Le vere ragioni della protesta sono però già state ampiamente travisate, come spesso accade. La mobilitazione è stata indetta dall’Unione degli agricoltori tedeschi e l’Associazione federale per la logistica e lo smaltimento del trasporto merci dall’8 al 12 gennaio in tutta la Germania, con una grande manifestazione congiunta a Berlino il 15 gennaio 2024. Il governo guidato da Olaf Scholz aveva già provato ad ammansire gli agricoltori, il 4-5 gennaio: il ministro (verde) dell’Agricoltura, proponeva di eliminare gradualmente il sussidio fiscale sui veicoli a motore per i veicoli agricoli e forestali (40% nel 2024, 30% nel 2025 e 30% nel 2026); Christian Lindner ministro (liberale) delle Finanze, il giorno successivo, esortava gli agricoltori a ‘fare marcia indietro’, aggiungendo che l’agricoltura è ‘un settore altamente sovvenzionato’, secondo der Spiegel. L’inflazione divora i redditi di agricoltori e allevatori, ma i listini dei loro prodotti sono rimasti fermi. La produzione agricola primaria si trova tra l’incudine e il martello, poiché d’altra parte né l’industria di trasformazione né il ‘retail’ sono disposti a riconoscere i loro maggiori costi, in nome dell’esigenza di mantenere sotto controllo i prezzi al consumo. Sebbene siano già stati registrati, in vari Paesi UE, i fenomeni di greedflation (inflazione d’ avidità) e shrinkflation (riduzione della quantità e della qualità dei beni primari). I prodotti europei sono ora soggetti anche alla concorrenza sleale di quelli in arrivo dall’Ucraina. I colossi industriali e della grande distribuzione fanno incetta di uova, miele, zucchero a prezzi fuori mercato’. Merci di origine incerta, prive di controlli ufficiali nel Paese di spedizione. inoltre tra patti di stabilità, MES e corsa agli armamenti che sono manovre di bilancio sanguinarie e tagli a ogni forma di sussidio alle categorie sociali più deboli, agricoltori inclusi le cose si prospettano ancor peggiori. In Italia i promotori delle proteste accomunati dalla rabbia nei confronti dell’Unione Europea e del governo e dell’ostilità nei confronti delle organizzazioni sindacali di settore, in particolare Coldiretti e Confagricoltura , non intendono interrompere le mobilitazioni. Dalla loro pagina Facebook hanno invece lanciato un appello per estenderle in tutte le regioni d’Italia. “Agricoltori dal 22 gennaio in strada a oltranza”, si legge in un post del comitato, in cui vengono promosse ulteriori dimostrazioni a Frosinone, Latina, Torino, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Firenze, Milano, Roma, Caserta e Napoli, ma anche in varie città dell’Umbria, della Sicilia e della Puglia. «La mobilitazione nazionale sarà a oltranza, crescerà costantemente a macchia d’olio – ha dichiarato in una diretta sui social Danilo Calvani, ex capo dei Forconi, punto di riferimento di questa protesta : “Coldiretti e gli altri sono un disastro, non rappresentano più il mondo agricolo, cercano di sabotarci ma ormai non sono più credibili» e Giorgia Meloni, prima di conversare con il cancelliere tedesco sulla priorità degli aiuti militari ed economici a Kiev, ha eliminato le esenzioni sulle imposte catastali sui terreni agricoli e l’esonero contributivo per i giovani agricoltori. In un Paese ove la ‘anzianità di servizio’ in agricoltura ‘si posiziona in zona di pericolo (ISMEA, 2020). Le motivazioni come si vede sono tante ma, informandomi, ho capito che per lo più sono legate a scelte europee concernenti la PAC o altre direttive di stampo ambientalista, come quelle legate al packaging. Anzi, le definirei comuniste-ambientaliste. La protesta dei trattori è diretta anche contro il Farm to Fork, la strategia europea che prevede l’abbandono del 10% dei terreni agricoli, la conversione a biologico di un quarto della superficie coltivabile, la drastica riduzione dell’uso dei concimi e dei fitofarmaci oltre alla rotazione forzata dei cereali. A tal proposito La Verità sottolinea che uno studio di Divulga, un centro studi sul mondo agricolo, ha messo a confronto le stime dell’impatto del Farm to Fork sulla produzione continentale: si prospetta una contrazione tra il 10 e il 20% della produzione agricola europea, parimenti a un incremento delle importazioni tra il 39% dei cerali, il 93% per gli agrumi e il 209% per il mais. A questo si aggiungerebbero ingenti aumenti di prezzo: + 24% per i bovini, + 43% per i maiali, + 42% per olio e vino con un crollo dell’export di 20 punti. Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ricorda che per contrastare gli effetti collaterali del “cuore dello European Green Deal che punta a far diventare il sistema di produzione del cibo equo, salutare e rispettoso dell’ambiente”, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini (PD) ha previsto l’introduzione di un sovvenzionamento di 1.500 euro a ettaro per vent’anni chi sceglie di smettere di coltivare. La vera domanda da farsi è: chi ha ingaggiato questa guerra al cibo? Questo è il nodo gordiano da sciogliere , questa la spada di Damocle che pende sulle ns teste. Si sta assistendo infatti in varie parti del mondo all’imposizione al primo settore di obblighi suicidi quali la riduzione drastica nell’uso di concimi e pesticidi e l’abbattimento a freddo di centinaia di migliaia di capi di bestiame sanissimi ma colpevoli di aumentare il livello di metano nell’atmosfera con le deiezioni. Provvedimenti che non stanno in piedi ,imposti in supposto ossequio dell’Agenda 2030, in Sri Lanka, dove la trasformazione, per legge, dell’agricoltura da convenzionale in “biologica” ha portato al collasso del sistema agricolo, riducendo alla fame oltre il 90% della popolazione. Certo, il Paese era già in crisi da tempo per via della corruzione e dell’inflazione galoppante. Ma la situazione è precipitata in anarchia dopo che nell’aprile del 2021 il Presidente ha decise di punto in bianco di vietare l’importazione di concimi chimici e pesticidi; imposizione radicale e immediata che fece collassare le rese di tutte le coltivazioni e impennare i prezzi, in alcuni casi quintuplicati. Il popolo affamato insorse, arrivarono a buttare dei parlamentari nei bidoni della spazzatura e ad invadere il palazzo presidenziale. Alla fine il divieto fu tolto, ma troppo tardi per salvare le colture e i raccolti continuarono a scemare, come ha chiarito Luigi Mariani il biologico è una tecnologia obsoleta che a sostanziale parità di prodotto rende dal 20 al 70% in meno e produce tre volte le emissioni di CO2.Nei Paesi Bassi si parla di esproprio delle aziende, che verrebbero indennizzate dall’Unione Europea, sempre in nome della riduzione delle emissioni e della salvezza del pianeta. Tutto questo mentre una guerra sta devastando quella che una volta era nota come il “bread-basket”, la cesta del pane del mondo: l’Ucraina. Ma parliamo di SDG: L’Agenda 2030 . Obiettivi di sviluppo sostenibile” dell’ONU (Sustainable Development Goal, SDG). Gli SDG sono anche chiamati Agenda 2030 perché definiscono obiettivi da realizzare entro il 2030. Gli obiettivi ivi menzionati, ad esempio l’abolizione della fame nel mondo, sembrano tutti molto positivi. Tuttavia, chiunque esamini i programmi per l’attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile capirà che non si tratta affatto di programmi positivi, ad esempio città C40, un programma che rientra anche nell’attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Una selezione degli obiettivi che il C40 vuole raggiungere entro il 2030 sono le seguenti regole vincolanti per i residenti delle città C40: zero chilogrammi di consumo di carne, zero chilogrammi di latticini, un massimo di tre nuovi capi di abbigliamento per persona all’anno, zero veicoli privati ​​posseduti, un volo a corto raggio (meno di 1500 chilometri) ogni tre anni per persona. Sugli obiettivi esercitano pressioni le fondazioni dei cosiddetti “filantropi”, cioè gli oligarchi occidentali che usano la loro ricchezza per determinare la politica degli stati occidentali . Questi oligarchi hanno obiettivi specifici, tra cui ottenere il controllo del settore agricolo e alimentare. Così facendo, sottrarrebbero agli Stati il controllo della disponibilità di cibo. E questo è esattamente ciò che stiamo vivendo nell’UE, perché se le aziende agricole muoiono e i loro terreni passano alle corporazioni agricole, poche corporazioni otterranno il controllo della produzione alimentare. Gli Stati dell’UE stanno diventando dipendenti da pochi super-ricchi in un altro settore. Questi stessi super-ricchi globalisti hanno acquistato per anni terreni agricoli in tutto il mondo e hanno usato la loro influenza sulla politica per rendere i regolamenti per gli agricoltori il più inapplicabili e costosi possibile, in modo che le piccole e medie aziende agricole prima o poi falliscano o siano addirittura costrette dallo Stato ad abbandonare la loro attività, come nei Paesi Bassi. Questo è esattamente ciò che stiamo vedendo attualmente nell’UE. Anche l’attuale cancellazione delle agevolazioni fiscali per gli agricoltori tedeschi si inserisce in questo quadro come un ulteriore passo, anche se meno evidente. Ma come questa creatura scempio del capitalismo guadagna? Esempio Le Fondazioni come influenzano la politica agricola attraverso i progetti che controllano. Il sistema si chiama partenariato pubblico-privato (PPP) e funziona sempre secondo lo stesso schema. La fondazione di un oligarca occidentale, affettuosamente chiamato “filantropo” dai media, spinge un progetto, lo finanzia con pochi milioni, dopodiché i governi occidentali ne sono entusiasti e contribuiscono con un importo molte volte (spesso anche cento volte) superiore al denaro dei contribuenti. Questi fondi sono quindi controllati dall’oligarca che ha lanciato il progetto. Per realizzare tali progetti, è sempre necessario acquistare qualcosa (vaccini, medicinali, sementi, ecc.) e naturalmente questi prodotti vengono acquistati da società in cui l’oligarca ha una partecipazione o che possiede direttamente. Così, con un investimento finanziario relativamente piccolo, l’oligarca incamera molte volte di più il denaro dei contribuenti. Le Fondazioni hanno fissato i loro obiettivi più importanti come la salute (ad esempio le vaccinazioni), la nutrizione (con massicce pressioni sugli alimenti geneticamente modificati) e l’istruzione. L’istruzione è così importante perché i “filantropi” di fatto determinano anche il contenuto dei libri di testo utilizzati nelle scuole e nelle università occidentali. Ciò che viene insegnato a scuola ai bambini di oggi è ciò che penseranno gli adulti dei prossimi decenni. È stato quindi possibile cambiare massicciamente i valori delle società occidentali in pochi decenni. Cinquant’anni fa, la famiglia era ancora il valore più importante in Occidente, ma oggi è stata sostituita da coppie conviventi di ogni tipo e da persone LGBT. Anche questo è intenzionale, perché se distruggi la coesione familiare, cioè i legami sociali consolidati, rendi le persone sole e più facili da gestire. Per questo motivo, anche i media occidentali (anch’essi pagati dagli oligarchi) propagano il celibato, la mancanza di figli e il cambiamento delle coppie, idealmente con il cambiamento dei generi. E per questo motivo queste cose hanno trovato posto anche nei programmi di studio delle scuole e delle università occidentali. Ma torniamo all’alimentazione e all’agricoltura . Se l’industria agricola e alimentare venisse ridistribuita dalle piccole e medie imprese a poche grandi aziende, si creerebbe un potere di mercato che le piccole imprese non hanno mai avuto. E tali costellazioni, in cui pochi attori controllano un mercato, non portano ad un calo dei prezzi, ma ad accordi sui prezzi e quindi ad un aumento dei prezzi. La Bayer ha ormai inghiottito la Monsanto, ed entrambe si distinguono per il fatto che acquistano da anni altre aziende agricole . Questa è esattamente la concentrazione del potere di mercato in pochissime mani di cui ho scritto qui. Sono quindi in corso processi per la formazione di monopoli o oligopoli nel settore alimentare, il che di fatto significa potere sui mercati corrispondenti. L’Ucraina è un buon esempio di come vengono attuati tali piani. Se le aziende agricole falliscono, i loro terreni possono essere acquistati a basso costo. Nel 2020, il Fondo Monetario Internazionale, controllato dall’Occidente guidato dagli Stati Uniti, ha imposto all’Ucraina, come condizione per ottenere ulteriori prestiti, di autorizzare legalmente la vendita della terra nera, la più fertile del mondo, agli stranieri. L’acquisto del paese a prezzi bassi è reso possibile, tra l’altro, dalla guerra in Ucraina. Oltre alla Monsanto, anche aziende tedesche sono state coinvolte nell’accaparramento di terre su larga scala in Ucraina. Anche la produzione di carne di pollame in Ucraina è nelle mani di grandi investitori internazionali. La guerra che rende la terra a buon mercato è una vincita alla lotteria per gli acquirenti. Il loro obiettivo è raggiungere un monopolio alimentare (preferibilmente globale) possedendo le terre coltivabili e (vedi Monsanto e altre società) ottenendo il controllo su sementi, fertilizzanti e pesticidi. Tutto questo potere è concentrato in pochissime mani, perché le politiche dei governi occidentali favoriscono il processo di concentrazione dei beni rendendo sempre peggiori le condizioni dei piccoli e medi agricoltori, tanto che prima o poi sono costretti a vendere le loro aziende agricole. Anche l’esplosione dei prezzi dell’energia in Europa gioca a favore, poiché ha reso la produzione di fertilizzanti nell’UE di fatto non redditizia, il che potrebbe costringere molte PMI a vendere le loro attività a basso costo alle grandi aziende se non vogliono fallire e perdere tutto. L’UE giustifica le sue sanzioni contro il petrolio e il gas russi, che hanno causato l’esplosione dei prezzi, con gli avvenimenti in Ucraina. Ma non è stata la Russia ad aumentare i prezzi o a bloccare le consegne in Europa; sono state le sanzioni dell’Occidente. L’aumento dei prezzi non è quindi imputabile agli avvenimenti ucraini, bensì alle reazioni dell’Unione europea. Si può vedere che gli eventi in Ucraina sono utili per le società e gli oligarchi occidentali rilevanti per molte ragioni, perché non solo l’industria occidentale delle armi ne trae vantaggio, ma anche, ad esempio, l’industria alimentare occidentale.