Inizia in salita il 2024 per il Bel Paese


Italia, complessità d’inizio 2024: conoscete un “occhio clinico”?


In questo inizio d’anno, come sempre, come prevedevamo, l’Italia si trova ad affrontare una serie di sfide complesse, sia interne che esterne.

A livello interno, il paese è alle prese con una serie di problemi, tra cui alla spicciolata desumiamo dai giornali:

La circolazione di Covid-19, che non i vaccini non sono riusciti ad estirpare, e la diffusione di un ceppo virale più del solito forte dell’influenza, che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario.
La questione immigratoria, con le sue enormi conseguenze di tipo demografico, economico e sociale.
La crisi economica, che sta colpendo soprattutto le fasce più deboli della popolazione, siccome non si placano manovre speculative che provoca aumenti dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari.
A livello internazionale, l’Italia è coinvolta in una serie di tensioni, tra cui:

La crisi in Medio Oriente, con il sempre più cruento conflitto aperto tra Israele e Hamas e la possibilità di una escalation su tutta l’aerea.
La guerra in Ucraina, che non cessa e ha già avuto un impatto significativo sull’ordine mondiale.
L’eterna contraddittoria dialettica con la UE.
La lista non si esaurisce qui, ovviamente.

In questo contesto, la classe politica italiana sembra essere completamente disorientata. I partiti sono impegnati in una sterile lotta per il potere, mentre il governo fatica a trovare soluzioni concrete ai problemi che affliggono il paese.

In questo scenario, sarebbe una grande fortuna che si palesasse un “occhio clinico” in grado di azzeccare le mosse giuste. Un sapientone che possa fornire alla classe politica italiana la visione e la saggezza necessarie per affrontare le sfide che ci attendono.

Viste le esigue finanze nazionali, a breve potremmo permetterci un simile esperto soltanto se costui fosse disposto a offrire lezioni a pagamento, a condizioni economiche veramente di favore. Forse qualcuno che, dovendo anch’esso sbarcare il lunario, si accontentasse del rimborso delle spese di viaggio e soggiorno, dell’acquisto dispense e tutto il resto eventualmente a offerta libera.

Naturalmente, la classe politica italiana non è nota per la sua umiltà o la sua propensione ad ascoltare gli esperti. Tuttavia, se davvero vogliamo evitare il baratro, dobbiamo essere disposti a provare qualcosa di nuovo.

Ma, purtroppo, un tale esperto non esiste. O, se esiste, non ci azzecca. Prova ne sia la discretamente lunga teoria di tecnocrati che abbiamo visto negli anni passati assurgere a posti chiave del governo del paese, della pubblica amministrazione e delle aziende di stato.

Sebbene con le ultime elezioni ci sia stata la sperata risposta politica al fenomeno, sono ormai palesi i travagli sta affrontando l’attuale coalizione di governo, guidata da Giorgia Meloni.

Un caso su tutti. La Meloni vorrebbe candidare il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, alle elezioni regionali in Sardegna. Ma Matteo Salvini, leader della Lega, sostiene il presidente uscente, Christian Solinas.

La situazione è arrivata a un punto di stallo, e la rottura della coalizione elettorale non è più un’ipotesi remota. Una corsa per liste separate al primo turno?

Un segnale di scarsa coesione nella maggioranza che sarebbe un grave colpo per il paese, in un momento così difficile.

In questo grande casino, sarebbe dunque necessario un “occhio clinico”. Un “occhio clinico” per la classe politica intera. Ma, purtroppo, un tale esperto non esiste. O, se esiste, non ci azzecca.

Quindi, se conoscete qualcuno che potrebbe essere un “occhio clinico”, fatemelo sapere. L’Italia ha bisogno di lui.