Mazzarri: debutto vincente


E’ il giorno di Walter Mazzarri che, dopo l’esonero di Garcia, torna a sedere sulla panchina partenopea. Una data, il 25 novembre, piena di ricordi e commozione: tre anni senza Diego Armando Maradona. Un giorno triste per Napoli, l’Argentina e tutto il mondo del calcio. Ma proprio per omaggiare la memoria del Pibe de Oro la squadra azzurra deve dimostrare di aver finalmente attraversato il momento critico che l’ha travolta.
Atalanta-Napoli, infatti, match valido per la 13esima giornata di Serie A, segna, dopo 10 anni, il nuovo esordio del tecnico sulla panchina del Napoli. Partita delicata ed importante quella di Bergamo, per entrambe le compagini separate da un solo punto in classifica. Nessuna delle due può rischiare di perdere, anche se è presto per parlare di spareggio per il quarto posto, ma la posta in palio è altissima.
Da una parte gli orobici in cerca di riscatto, dopo aver conquistato un solo punto nelle ultime due partite. Dall’altro i partenopei, reduci dal clamoroso ko interno contro l’Empoli, ansiosi di fare risultato e di ritrovare fiducia.
In pochi giorni Mazzarri, che solo da mercoledì ha avuto a disposizione tutti i calciatori di rientro dalla settimana trascorsa in nazionale, ha ripreso il solco tracciato da Spalletti. In campo schiera la formazione classica con Gollini al posto di Meret, non ancora recuperato, Anguissa e Zielinski a centrocampo e Raspadori in attacco.
Si sa che quando una squadra si presenta alla prima con un nuovo allenatore generalmente, vuoi per l’entusiasmo o per le ritrovate motivazioni, pareggia o addirittura vince. Il Napoli di Mazzarri al Gewiss Stadium ha vissuto tutte le possibili eventualità.
Dopo la mezz’ora la sblocca Rrahamani ma il Var annulla per offside. Al 44′ Kvaratskhelia di testa, su assist del capitano, trova il vantaggio. Intanto si infortuna Olivera costretto ad uscire in barella per un problema al ginocchio che si procura da solo, al suo posto entra Juan Jesus. La Dea prova a reagire ma Gollini c’è e dice no a Koopmeiners. Gli azzurri provano il raddoppio con un batti e ribatti di Zielinski e Di Lorenzo ma Carnesecchi salva la porta atalantina. Alla ripresa Lookman rimette in pari la partita che si fa più accesa e vivace, soprattutto ad opera dei bergamaschi. Il Napoli chiuso nella sua area soffre il pressing degli avversari. Mazzarri si gioca le sue carte: dentro Osimhen, per la prima volta senza maschera, ed Elmas al posto di Raspadori e Politano. Al 68’ viene annullato un gol per fuorigioco, questa volta evidente, anche all’Atalanta. Nel miglior momento dei bergamaschi il Napoli raddoppia con un’azione combinata Osimhen – Elmas. Gasperini ci prova a recuperare con Muriel e Scamacca. L’agonismo sale e parte l’assedio atalantino ma il risultato non muta allo scadere del recupero al 95’.
Il nuovo Napoli di Mazzarri non sbaglia la prima, va in trasferta e vince una partita difficile con lo zampino complice del nigeriano.
Walter Mazzarri comincia con una vittoria la propria seconda esperienza in azzurro scegliendo di adattarsi al 4-3-3, modulo ormai cardine del club partenopeo. Si riparte da Bergamo, preparando la gran fiesta spagnola contro il Real Madrid. Nella sfida contro la squadra di Gasperini il risultato, così come la prestazione, erano importantissimi. Si sono viste cose significative, ma non tutto, sarebbe stato impossibile pretendere tutto oggi. Soprattutto il tecnico dovrà inculcare nella testa dei giocatori che il Napoli non deve limitarsi a giocare solo 45’, regalando un tempo agli avversari. Si gioca per 90’, tutti i novanta minuti e, con il recupero, anche di più.