Gaza e Ucraina, la guerra che dura e la guerra che non finisce


La tregua tra Hamas e Israele, che al momento in cui si scrive pare potersi raggiungere dopo un mese e mezzo di guerra, ha riportato l’attenzione sulla questione palestinese, che da decenni è un conflitto interminabile. La tregua, che prevederebbe il rilascio di ostaggi e prigionieri da entrambe le parti, è stata salutata come un passo positivo, ma è difficile non chiedersi perché, in un conflitto così lungo e cruento, si possa giungere a battute d’arresto, tregue, intervalli di pseudo-pace, mentre ciò pare completamente negato nel caso dell’altrettanto cruento conflitto che va avanti da quasi due anni tra Russia e Ucraina.

Le ragioni umanitarie ostentate nel caso di Gaza e che pur sussistono in Ucraina non sembrano convincere. I bombardamenti israeliani hanno causato la morte di centinaia di civili palestinesi, mentre la guerra in Ucraina ha causato la morte di migliaia di civili ucraini. In entrambi i casi, le ragioni geopolitiche e finanziarie sembrano dunque giocare un ruolo più importante.

Nel caso di Gaza, a livello umanitario, è innegabile che la situazione sia più grave di quella in Ucraina. La Striscia è un territorio sovrappopolato e povero, con infrastrutture precarie e una popolazione già duramente provata da decenni di conflitto. Inoltre, l’intervento militare israeliano ha causato ingenti danni e ha fatto sfollare centinaio di migliaia di persone. In questo contesto, una tregua è certamente un’opportunità per alleviare le sofferenze della popolazione e consentire l’ingresso di aiuti umanitari. Tutto ciò può essere anche visto come un modo per stabilizzare la situazione in vista delle elezioni israeliane che si terranno il prossimo anno. Il governo israeliano, guidato da Benjamin Netanyahu, è in difficoltà e la guerra con Hamas non ha fatto altro che aumentare la sua impopolarità. In tal senso, una tregua può essere considerata un modo per cercare di migliorare l’immagine del governo israeliano e di aumentare le sue chances di vittoria alle elezioni.

Nel caso dell’Ucraina, la guerra è diventata un elemento di destabilizzazione per l’intera Europa. La Russia sta cercando di espandere la sua influenza in Europa e la guerra in Ucraina è un modo per farlo. La guerra sta anche causando un aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, che sta danneggiando l’economia europea. La Russia sta usando la guerra per ricattare l’Europa e per ottenere concessioni politiche.

Ecco l’immagine plastica di una guerra che in Ucraina è un conflitto che coinvolge direttamente le potenze occidentali e la Russia. Un conflitto che, se non si risolvesse presto, potrebbe avere conseguenze imprevedibili per l’intera Europa e per il mondo intero.

È possibile che la tregua tra Hamas e Israele possa essere di breve durata. Le tensioni
tra le due parti sono ancora molto alte e la tregua potrebbe essere rotta da un incidente o da un’escalation di violenza. La guerra in Ucraina, invece, è destinata a durare ancora a lungo. La Russia non si ritirerà facilmente e nemmeno l’Ucraina non accetterà di cedere alla Russia.

In conclusione, la guerra tra Gaza e Israele e la guerra tra Russia e Ucraina sono
due conflitti molto diversi, ma che hanno in comune alcuni elementi fondamentali. In entrambi i casi, le ragioni geopolitiche e finanziarie vantano un ruolo più importante delle ragioni umanitarie. La tregua tra Hamas e Israele può essere vista come un modo
per stabilizzare la situazione in vista delle elezioni israeliane, mentre la guerra in Ucraina è destinata a durare ancora a lungo.

Ma c’è un altro elemento che accomuna questi due conflitti, un elemento quasi magico o esoterico.
In entrambi i casi, infatti, la guerra sembra seguire un ritmo ciclico, fatto di periodi di conflitto alternati a periodi di tregua. Questo ritmo ciclico sembra essere governato da forze oscure e invisibili, che sembrano dettare i destini di queste due regioni.

È possibile che queste forze oscure siano semplicemente il risultato di fattori geopolitici e finanziari. Ma è anche possibile che siano qualcosa di più, qualcosa che va oltre la comprensione umana.

La differenza tra la situazione in Palestina e quella in Ucraina è evidente anche a livello mediatico.
La guerra in Palestina è spesso sottovalutata o addirittura ignorata dai media occidentali. Questo è dovuto a una serie di fattori, tra cui:

• L’influenza degli Stati Uniti, che hanno un rapporto privilegiato con Israele;

• L’ideologia dominante, che tende a giustificare l’uso della forza da parte delle potenze occidentali;

• L’indifferenza del pubblico, che è meno sensibile alle guerre che si svolgono in luoghi lontani e sconosciuti.

In questo senso, la tregua ha anche un valore simbolico. È un’occasione per ricordare al mondo che la guerra in Palestina esiste e che non è meno importante della guerra in Ucraina.

Tuttavia, è importante anche essere consapevoli.