Giorgia Meloni ha perso la testa?


Giorgia Meloni, premier e leader del partito Fratelli d’Italia, è senz’altro una figura controversa, che suscita forti opinioni contrastanti. Alcuni la considerano una leader forte e determinata, altri la accusano di essere estremista e populista.


Il paragone tra di lei e la dea Kalì, una divinità hindu che rappresenta la forza, la distruzione e la rinascita, può essere suggestivo, ma anche problematico. Da un lato, evidenzia alcune somiglianze tra le due figure, come la forza, la determinazione e l’attrazione per il potere. Dall’altro lato, evidenzia anche alcune differenze importanti, come l’ideologia e le modalità di azione.

In terzo luogo, spesso possiamo immaginare la Meloni come Kalì, La lingua penzolante dall’affanno, le mani delle sue molteplici braccia tentano di afferrare qualcosa, di tappare una falla, di frenare la deriva del suo governo.

In buona sostanza, non possiamo a priori escludere da ogni dubbio che anche le politiche del governo Meloni siano in realtà contraddittorie e dannose per l’Italia. Vediamo alcuni casi eclatanti riportati dalle più recenti cronache.

La manovra finanziaria:
La manovra finanziaria dovrebbe essere il piatto forte del governo Meloni, ma può trasformarsi anche il suo punto più debole. Il governo ha promesso di difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, ma in realtà ha aumentato le tasse su prodotti come i pannolini e gli assorbenti. Ha anche rifiutato i 37 miliardi di euro dell’Unione Europea del cosiddetto “Mes sanitario”.

Il risultato è che la manovra finanziaria potrebbe risultare un flop, e contribuire a far aumentare la disoccupazione e l’inflazione.

Il ricorso ai titoli di stato:
Nulla di nuovo rispetto al passato. Per far fronte alla crisi economica, il governo Meloni ha fatto un ricorso esasperato ai titoli di stato. Questo ha fatto aumentare i rendimenti dei Btp, il che significa che il costo del debito pubblico è diventato più alto.

La situazione è particolarmente preoccupante perché l’Italia ha un debito pubblico molto elevato, e un aumento dei rendimenti dei Btp potrebbe portare a una crisi finanziaria.

La rinuncia alla Via della seta:
Il governo Meloni ha rinunciato alla Via della seta, un progetto di cooperazione economica tra l’Europa e la Cina. Questa decisione è stata presa per non aprire un nuovo fronte con la Cina, ma è stata anche una sconfitta per l’Italia, che ha perso l’opportunità di accedere a un mercato importante e relative opportunità di profitto. Cui prodest?

Conclusione:
I fatti descritti mostrano come il governo Meloni sia in difficoltà? La dea Kali ha perso il controllo, e la situazione è sempre più preoccupante? Strano, per un esecutivo nato all’insegna di una larga, anzi larghissima maggioranza.

È difficile dire quanto durerà questo governo, potrebbe anche destreggiandosi arrivare a naturale scadenza, ma è chiaro che la sua stabilità è maggiormente minacciata e che la perdita di efficacia nell’azione politica si sta palesando.