Stop degli USA ai carri armati israeliani


MA LA RICHIESTA DI WASHINGTON SEMBRA TUTT’ALTRO ANIMATA CHE DA RAGIONI UMANITARIE. SI SPERA, COMUNQUE, CHE PRENDERE TEMPO POSSA FAVORIRE UNA SOLUZIONE POLITICA ALL’ENNESIMO CONFLITTO MEDIORIENTALE.


La guerra tra Israele e Hamas infuria da ormai due settimane, con un bilancio di oltre 200 morti e migliaia di feriti. Dopo un’intensa campagna aerea, Israele ha annunciato che avrebbe lanciato un attacco di terra a Gaza, ma in questi giorni la situazione sembra essersi complicata. Lo Stato di Sion sta effettivamente conducendo brevi blitz, per entrare nella Striscia di Gaza in profondità con i carri armati, allo scopo di “preparare il campo di battaglia” per un’offensiva di terra, in queste ultime terribili ore.

Secondo fonti israeliane e statunitensi, Israele ha però anche accettato la richiesta di Washington di mettere in pausa la vera e propria operazione di terra, per consentire agli Stati Uniti di posizionare le proprie difese aeree per proteggere le truppe americane in Iraq, Siria, Kuwait, Giordania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

Questa decisione ha sollevato una serie di interrogativi:

Israele ha davvero paura di Hamas?

Gli Stati Uniti hanno messo il guinzaglio corto ad Israele?

Quali sono le ragioni recondite di questo rinvio?

In merito alla prima domanda, è difficile dire con certezza se Israele abbia paura di Hamas. È vero che Hamas è un’organizzazione terroristica che ha come obiettivo la distruzione di Israele, e che ha lanciato migliaia di razzi contro lo Stato ebraico. Tuttavia, Israele è una potenza militare molto superiore a Hamas, e ha la capacità di sconfiggerla facilmente.

In merito alla seconda domanda, è più probabile che gli Stati Uniti abbiano chiesto a Israele di rinviare l’attacco di terra per evitare di innescare una reazione a catena che possa portare a un conflitto più ampio. Gli Stati Uniti sono preoccupati per la sicurezza dei propri soldati in Medio Oriente, e temono che un attacco di terra a Gaza possa portare a un’escalation del conflitto con l’Iran.

In merito alla terza domanda, è possibile che le ragioni del rinvio siano più complesse e che includano anche fattori legati all’antisemitismo e alla disinformazione.

L’escalation del conflitto tra Israele e Hamas ha portato a un’ondata di antisemitismo in Europa e negli Stati Uniti. Questo antisemitismo è alimentato da una propaganda diffusa da Hamas e da altri gruppi terroristici, che accusano Israele di essere un regime razzista e genocida.

Questa propaganda ha contribuito a creare un clima di sfiducia nei confronti di Israele, che può rendere più difficile per gli Stati Uniti sostenere Israele in caso di conflitto.

Inoltre, la disinformazione diffusa da Hamas ha reso difficile per la comunità internazionale comprendere la situazione in Gaza. Questo ha reso più difficile per Israele ottenere il sostegno internazionale per la sua azione militare.

In conclusione, il rinvio dell’attacco di terra a Gaza è un evento complesso che ha molteplici cause. È probabile che Israele e gli Stati Uniti stiano lavorando per trovare una soluzione diplomatica al conflitto, ma è difficile dire se ci sarà un accordo in tempi brevi.