Manovra Meloni: forse sarà insufficiente per l’Italia (e per l’Europa)


La manovra finanziaria del governo Meloni, approvata il 16 ottobre 2023, è stata definita “seria” dalla stessa Presidente del Consiglio. Tuttavia, un’analisi più attenta mostra che si tratta di un intervento che non è all’altezza delle aspettative.

Innanzitutto, la manovra è insufficiente a fronteggiare le sfide che l’Italia e l’Europa stanno affrontando. L’economia italiana è in rallentamento, l’inflazione è elevata e il debito pubblico è in aumento. La manovra Meloni non affronta in modo strutturale questi problemi, ma si limita a misure di breve termine che rischiano di non avere un impatto significativo sul lungo periodo.

In secondo luogo, la manovra è contraddittoria e confusa. Da un lato, il governo Meloni afferma di voler ridurre il debito pubblico, ma dall’altro lato ricorre massicciamente al debito per finanziare la manovra. Inoltre, la manovra prevede misure che vanno in direzioni opposte, come l’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF, che favorisce i redditi più bassi, e l’aumento delle accise sui carburanti, che colpisce i redditi più bassi e medi.

In terzo luogo, la manovra è pericolosa per l’Europa. L’Italia è il terzo paese dell’Unione Europea per PIL, e una sua crisi economica avrebbe un impatto negativo sull’economia dell’intera area euro. La manovra Meloni, con il suo ricorso massiccio al debito, rischia di aumentare il rischio di una crisi finanziaria in Italia, che potrebbe avere conseguenze negative per l’intero continente.

In conclusione, la manovra finanziaria del governo Meloni è una delusione per l’Italia e per l’Europa. Si tratta di un intervento che non è all’altezza delle sfide che le due realtà stanno affrontando, e che rischia di avere conseguenze negative per l’economia e la finanza europea.

Ecco alcuni punti specifici che rendono la manovra Meloni una delusione per l’Italia e per l’Europa:

L’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF è una misura che favorisce i redditi più bassi, ma rischia di avere un impatto distorsivo sui redditi più alti.
L’aumento di 3 miliardi per la sanità non è sufficiente a risolvere i problemi del sistema sanitario italiano, che è caratterizzato da una serie di criticità, tra cui la frammentazione, la scarsa efficienza e la mancanza di risorse.
Il ricorso massiccio al debito rischia di rendere più difficile la riduzione del debito pubblico italiano, che è già altissimo.
La manovra non affronta in modo strutturale i problemi dell’economia italiana, come la bassa crescita dei salari reali e l’invecchiamento della popolazione.
La manovra Meloni è un segnale preoccupante per il futuro dell’Italia e dell’Europa. È necessario un intervento più deciso e strutturale per affrontare le sfide che si stanno affrontando.