M.O. – Democrazia e capitalismo USA a confronto


La crisi Israele-Hamas pone al centro del dibattito le vere ragioni della politica mediorientale americana.


La crisi Israele-Hamas, che ha portato a un’escalation di violenze tra le due parti dal 7 ottobre 2023 ad oggi, ha posto al centro del dibattito internazionale le vere ragioni della politica mediorientale americana.

Da un lato, l’attivismo diplomatico statunitense è stato interpretato da alcuni come un tentativo di difendere i valori della democrazia e della libertà, rappresentati in loco da Israele. In questa prospettiva, gli Stati Uniti sarebbero intervenuti per sostenere le azioni di Israele contro Hamas, un movimento islamista radicale che ha lanciato migliaia di razzi contro Israele.

Dall’altro lato, altri hanno visto nell’attivismo americano un tentativo di difendere gli interessi economici e strategici degli Stati Uniti nella regione. In questa prospettiva, gli Stati Uniti sarebbero intervenuti per prevenire un’escalation del conflitto, che potrebbe avere un impatto negativo sulla sicurezza e sulla stabilità del Medio Oriente.

Le ragioni democratiche

Gli Stati Uniti hanno da sempre supportato Israele come uno dei suoi principali alleati in Medio Oriente. Questo sostegno è basato su una serie di fattori, tra cui la supposta comune appartenenza ad una tradizione giudaico-cristiana, la condivisione di valori democratici e liberali e la comune preoccupazione per la sicurezza regionale.

Nel caso della crisi Israele-Hamas, gli Stati Uniti hanno condannato gli attacchi di Hamas contro Israele, definendoli “terroristici” e “inaccettabili”. Il presidente Joe Biden ha anche definito Hamas un “gruppo terroristico” e ha affermato che gli Stati Uniti continueranno a sostenere Israele nel suo diritto di difendersi.

L’attivismo diplomatico statunitense in questa crisi può essere visto come un tentativo di difendere i valori della democrazia e della libertà, rappresentati regionalmente da Israele. Gli Stati Uniti hanno già più volte in passato cercato di fermare le azioni di Hamas, un movimento islamista radicale che non riconosce lo Stato di Israele e che ha come obiettivo la sua distruzione.

Le ragioni economiche e strategiche

Oltre alle ragioni democratiche, l’attivismo americano nella crisi Israele-Hamas può essere visto anche come un tentativo di difendere gli interessi economici e strategici degli Stati Uniti nella regione.

Il Medio Oriente è una regione ricca di risorse naturali, tra cui petrolio, gas naturale e minerali. Gli Stati Uniti hanno un interesse strategico a mantenere la stabilità e la sicurezza nella regione, al fine di garantire l’accesso a queste risorse.

Inoltre, il Medio Oriente è un’area di grande importanza per gli interessi economici degli Stati Uniti. La regione ospita una serie di importanti alleati americani, tra cui Israele, Arabia Saudita ed Egitto. Gli Stati Uniti hanno un interesse a mantenere relazioni forti con questi paesi, al fine di promuovere i propri interessi economici e strategici nella regione. In tal senso, tra le ragioni l’esigenza di mantenere libera la circolazione commerciale su vie cruciali come il Canale di Suez o l’esistenza di floridi mercati per i beni di lusso occidentali nei ricchi paesi produttori petroliferi.

L’attivismo diplomatico statunitense nella crisi Israele-Hamas può essere visto come un tentativo di prevenire un’escalation del conflitto, che potrebbe avere un impatto negativo sulla sicurezza e sulla stabilità della regione. Un conflitto più ampio potrebbe portare a un aumento del terrorismo, alla diffusione della violenza e alla destabilizzazione di importanti alleati americani, creando pretesti per l’estensione delle aree di influenza di Cina e di Russia, forse pure di altri paesi del BRICS.

Conclusione

La crisi Israele-Hamas ha posto al centro del dibattito internazionale le vere ragioni della politica mediorientale americana. L’attivismo diplomatico statunitense può essere visto come un tentativo di difendere i valori della democrazia e della libertà, ma anche come un tentativo di difendere gli interessi economici e strategici degli Stati Uniti nella regione.

La questione è complessa e non esiste una risposta facile. Gli Stati Uniti sono un paese complesso con una serie di interessi da bilanciare. È probabile che la politica mediorientale americana continui a essere guidata da un mix di considerazioni democratiche, economiche e strategiche. Ecco perché: sarà la democrazia o il capitalismo a voler fermare i venti di Levante?