Gaza, nuova crisi e implicazioni geopolitiche


La crisi Israele-Hamas, che ha insanguinato il Medio Oriente negli ultimi giorni, ha sollevato una serie di interrogativi sulle sue implicazioni geopolitiche. In particolare, si è discusso se questa crisi sia un attacco sferrato dai paesi che hanno in odio la civiltà giudaico-cristiana (Occidente) per farla collassare, a partire da Israele, oppure se si è cercato da parte dell’Occidente per lanciare una nuova Crociata su procura (attraverso Israele) contro il mondo arabo, colpendo in primis i palestinesi, per poi contare su una escalation regionale.
Da una parte, ci sono gli analisti che sostengono la prima tesi. Secondo loro, la crisi è stata orchestrata dall’Iran, che ha fornito a Hamas i missili e le armi necessarie per lanciare l’attacco contro Israele. L’obiettivo dell’Iran sarebbe quello di destabilizzare la regione e indebolire l’influenza degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Dall’altra parte, ci sono gli analisti che sostengono la seconda tesi. Secondo loro, la crisi è stata scatenata da Israele, che ha voluto approfittare dell’escalation di violenza a Gaza per rafforzare la sua posizione in Medio Oriente. L’obiettivo di Israele sarebbe quello di smantellare Hamas e consolidare il suo controllo su Gerusalemme.
È difficile dire con certezza quale delle due tesi sia corretta. Tuttavia, è evidente che la crisi Israele-Hamas ha un impatto significativo sulle dinamiche geopolitiche della regione.
Se la prima tesi fosse corretta, significherebbe che i paesi che hanno in odio la civiltà giudaico-cristiana sono riusciti a infliggere un primo notevole colpo all’Occidente. L’attacco di Hamas a Israele ha provocato un’ondata di indignazione in tutto il mondo, e ha messo in discussione la stabilità della regione.
Se invece fosse corretta la seconda tesi, significherebbe che l’Occidente ha utilizzato Israele per lanciare una nuova Crociata su procura contro il mondo arabo. Le conseguenze hanno già infatti portato all’isolamento dell’Iran e alla polarizzazione del Medio Oriente.
Indipendentemente dalla tesi che si voglia sostenere, è visibile che la crisi Israele-Hamas è un evento grave che ha un impatto significativo sulle dinamiche geopolitiche della regione. Come palese effetto è stato riportato al centro dell’attenzione il conflitto israelo-palestinese, che è uno dei nodi più irrisolti del Medio Oriente.
La crisi ha anche messo in luce il fallimento della politica degli Stati Uniti in Medio Oriente. Gli Yankees hanno cercato di costruire un fronte anti-iraniano, ma tutto ha dimostrato che questo schieramento è fragile e facilmente scompigliabile.
La cruenta vicenda Israele-Hamas dunque avrà strascichi a lungo termine per la regione. È difficile dire quale sarà il suo finale, ma è chiaro che essa avrà un impatto significativo sulla geopolitica del Medio Oriente.