Nigeria polveriera d’Africa. Nuovo colpo di stato


INTERESSI RUSSI IN GIOCO E PERICOLOSE IMPLICAZIONI GEOPOLITICHE.
L’INSTABILITA’ POLITICA MINACCIA L’AFRICA OCCIDENTALE. LA COMUNITà INTERNAZIONALE PREOCCUPATA PER L’INFLUENZA RUSSA NELLA REGIONE.


Il colpo di stato della scorsa settimana in Niger ha scosso l’Africa occidentale, trasformando la regione in una “polveriera d’Africa” con implicazioni geopolitiche significative sia a livello regionale che internazionale. La situazione politica nella regione è ora al centro dell’attenzione internazionale, con l’interesse russo che aggiunge ulteriori complicazioni a un contesto già instabile.

Paragonato ai Balcani, noti nel XX secolo come la “polveriera d’Europa”, il Niger sembra seguire una triste tradizione di tensioni etniche e politiche che possono facilmente sfociare in conflitti di vasta portata. Le differenze tra le nazioni balcaniche nella prima parte del XX secolo, che spingevano alcuni paesi a cercare di guadagnare territorio a spese dei loro vicini, trovano un parallelo nel Niger, dove interessi politici ed economici hanno portato a un colpo di stato e minano la stabilità della regione.

Ciò che rende la situazione ancora più preoccupante è il coinvolgimento della Russia. La presenza della Wagner, una compagnia di sicurezza privata russa, nella discussione solleva preoccupazioni riguardo all’influenza russa nella regione. Con la Russia, a causa della guerra in Ucraina alle prese con problemi militari, economici e interni, sembra che il Niger sia diventato una scelta opportuna per cercare vendetta sulla Nato.

Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. L’ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale, in inglese Economic Community of West African States, un accordo economico stipulato da quindici Stati dell’Africa occidentale nel 1975, e tuttora in vigore. Attraverso l’ECOMOG questi Paesi svolgono anche una funzione di cooperazione per la sicurezza dell’Africa occidentale) ha minacciato interventi militari e imposto sanzioni economiche, mentre gli Stati Uniti hanno adottato un approccio più prudente, cercando di mantenere un certo livello di impegno diplomatico.

Ma le implicazioni del colpo di stato vanno oltre le questioni diplomatiche. Il controllo delle risorse, in particolare dell’uranio, potrebbe influenzare le dinamiche geopolitiche della regione e avere impatti significativi sull’immigrazione e il terrorismo. L’instabilità politica e le tensioni militari hanno già messo a rischio la popolazione civile nel Niger e nei paesi vicini, creando una grave crisi umanitaria.

L’Europa e la comunità internazionale devono affrontare questa situazione con unità e decisione, non solo rimpatriando i connazionali e chiudendo le ambasciate, come per ora pare soltanto avvenga. Il dialogo e la cooperazione tra le parti coinvolte sono essenziali per cercare soluzioni pacifiche e stabilizzare la regione. La protezione della popolazione civile e il sostegno umanitario devono essere una priorità assoluta.

Il Niger non può essere lasciato solo ad affrontare questa crisi. L’intera comunità internazionale ha una responsabilità nei confronti della stabilità e della sicurezza dell’Africa occidentale. Solo attraverso un approccio coordinato e una visione comune si potranno evitare ulteriori escalation e tragedie umanitarie nella “polveriera d’Africa”. La situazione è critica e richiede un’azione decisa e tempestiva da parte di tutti gli attori internazionali coinvolti.