Christine Lagarde, la Crudelia della finanza europea


La presidente della BCE, Christine Lagarde, affronta l’inflazione con mano ferma, ma cosa succederà dopo l’estate?


Christine Madeleine Odette Lagarde, che pare talora la “Crudelia” della finanza europea, ha preso le redini della Banca Centrale Europea con l’atteggiamento di una dominatrice incontrastata. Come l’iconica cattiva dei film Disney, Lagarde per la schiatta di demagoghi abili ad inseguire semplificazioni utili ad incantare la massa risulta talora essere un simbolo di avidità, vanità e malvagità nel mondo finanziario. Ma in un’epoca di incertezza geopolitica, in cui pure i più bravi analisti si agitano e dimenticano che l’economia e la finanza sono strumenti per regolare il comportamento della società umana, Lagarde potrebbe davvero operare come una delle poche menti illuminate che comprendono la natura di un sistema in piena tempesta?

Operare correttamente con la finanza significa essere consapevoli di come funziona la società umana, anche se le leggi finanziarie sembrano operare nel mondo meccanico e chiuso del sistema sociale. Le leggi finanziarie sono destinate a rendere prevedibili i comportamenti e a limitare le variazioni soggettive, prevenendo e correggendo gli scompensi. E adesso, la bestia nera di questa nuova “Crudelia Largarde” è l’inflazione, che affronta con determinazione, senza che nessuno osi opporsi.

Già nella recente riunione della BCE a maggio 2023, i tassi sono stati aumentati al 3,75%. Durante la conferenza stampa successiva, Lagarde aveva chiarito che la politica dei rialzi non era ancora terminata. La decisione di aumentare i tassi di 25 punti base era attesa, poiché la lotta all’inflazione rimaneva la priorità principale. Nonostante una diminuzione complessiva dell’inflazione, Lagarde aveva dichiarato che il dato core rimaneva elevato e doveva essere combattuto. Mentre gli effetti dei rialzi sui mercati finanziari e monetari dell’euro erano stati riconosciuti, gli effetti sull’economia reale rimanevano incerti. Lagarde aveva ribadito la necessità di mantenere i tassi restrittivi per riportare l’inflazione al 2% nel medio termine, senza prevedere una pausa nella stretta creditizia.

Ma cosa ha detto davvero Lagarde a fine giugno sui tassi e cosa succederà dopo l’estate? Dalla recente conferenza della BCE a Sintra, Lagarde non ha lanciato messaggi particolarmente restrittivi, confermando l’approccio attuale della Banca. Nonostante le reazioni controverse del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il discorso di Lagarde non ha rappresentato una svolta. Al contrario, ha confermato l’aumento dei tassi di interesse di ulteriori 0,25% il prossimo 27 luglio, ma non ha indicato alcuna decisione già presa riguardo a un nuovo aumento a settembre. L’inflazione e l’economia nell’area euro stanno rallentando, e Lagarde non si è mostrata particolarmente conciliante. Ha sottolineato la necessità di persistere per far tornare l’inflazione all’obiettivo del 2% in modo puntuale, e ha indicato che i tassi dovranno restare sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario. Il dibattito all’interno della BCE è aperto, con diverse prospettive sul futuro dell’inflazione e delle politiche monetarie.

Quindi, nonostante Lagarde si comporti come una moderna “Crudelia”, manovrando la finanza europea con fermezza, il destino dei tassi di interesse e delle politiche monetarie rimane incerto. Ciò che accadrà dopo l’estate dipenderà da una valutazione attenta dei dati e delle condizioni economiche. Sarà interessante vedere come questa storia si svilupperà, se Lagarde riuscirà a mantenere il suo ruolo di dominatrice incontrastata o se dovrà affrontare nuove sfide e cambiamenti imprevisti. In un mondo finanziario sempre più complesso, l’unica certezza è che la storia continua ad evolversi, e solo il tempo dirà quale sarà il prossimo capitolo nella vita di questa “Crudelia” della finanza europea.