Un giro di stop per la capolista


Si ferma la marcia trionfale della capolista per mano della Lazio di Maurizio Sarri, l’ultimo tecnico, prima di Luciano Spalletti, ad aver fatto sognare lo scudetto ai napoletani.
La sfida della “Grande Bellezza” ha messo a confronto i due interpreti italiani più apprezzati del calcio spettacolo, con il tecnico biancoceleste che ritorna al Maradona a cinque anni di distanza dalla magica stagione dei 91 punti, da ciò che poteva essere e non fu.
Il passato contro il presente che per i tifosi napoletani appare più concreto, tanto da giustificare i preparativi per la festa tricolore con 14 giornate d’anticipo sulla fine della Serie A.
Nell’anticipo della 25esima giornata di campionato, davanti al suo pubblico, la capolista, reduce da 8 successi consecutivi, incassa la prima sconfitta casalinga, battuta di misura con un gol nella ripresa di Vecino, che porta i biancocelesti al 2 posto a 48 punti.
Partono velocemente gli ospiti ed il Napoli rischia subito, salvandosi grazie all’intervento incredibile di Di Lorenzo sulla linea di porta.
Il Napoli soffre pur essendo quella di Spalletti la migliore formazione possibile. Gli azzurri appaiono meno brillanti del solito, a fine gara il tecnico parlerà di poca qualità e di palleggio sporco dei suoi.
Il Napoli cerca di passare a centrocampo, ma Lobotka è schermato e non riesce a tessere le trame di gioco. Si avverte anche la mancanza di Mario Rui in versione assist-man. La Lazio è meglio disposta in campo, corta, aggressiva e risponde colpo su colpo. Spalletti passeggia nervosamente, non soddisfatto del ritmo dei suoi che trovano chiuse tutte le linee di passaggio dai biancocelesti.
Dopo un primo tempo tutto sommato equilibrato, i padroni di casa crescono nella ripresa. Ma nel momento migliore vengono puniti al 67′. Vecino pesca il gol della domenica: l’uruguaiano approfitta di una respinta corta di testa di Kvara e dai venti metri scaglia un gran destro, imprendibile per Meret.
Il Napoli prova a reagire con un colpo di testa di Osimhen che però colpisce la traversa, sulla respinta l’incornata di Kim trova la grande reattività di Provedel. Spalletti si gioca tutte le carte mettendo dentro Elmas, Ndombele e Simeone accanto al nigeriano. La pressione sale ma la linea Sarri resiste. Per la Lazio una grande prestazione mentre cade l’imbattibilità casalinga del Napoli (non perdeva dal 10 aprile 2022). Per una sera non ci sono stati i marziani al Maradona. Può capitare e non deve essere un dramma per una capolista che comunque resta saldamente al comando della serie A con 65 punti.
L’ampissimo margine di vantaggio sulle inseguitrici (+17 proprio sui biancocelesti) è motivo di serenità per l’ambiente, tanto che il pubblico ha applaudito comunque la squadra dopo il risultato avverso, ma il passo falso resta e Spalletti dovrà tenerne conto e ripartire con il lavoro di sempre.
Fra poco più di 10 giorni si ospiterà l’Eintracht e la questione non è ancora definitivamente chiusa, servirà il Napoli migliore, quello visto tante volte in questa stagione. Ma prima ci sarà un altro test molto delicato: la trasferta a Bergamo contro l’Atalanta.
Non è successo niente, è solo una partita che è andata storta, un po’ sfortunata, ma nessuno ha alzato le mani dal volante.