Le balle di Biden


Questa settimana sembra che i presidenti delle due superpotenze mondiali si siano sfidati a chi le spara più grosse.
Se da una parte siamo abituati alle scemenze cosmiche del despota di Mosca ancora ci stupiamo di quanto bronzea sia la faccia del democraticissimo Joe Biden.
Durante il discorso sullo stato della Grande Madre Russia, Putin si è lanciato in sproloqui a braccio che solo il manicomio di Cogoleto era attentissimo nell’ascoltare. Se Erasmo da Rotterdam fosse vissuto nel nostro tempo avrebbe certamente preso Vladimir Vladimirovich a modello per il suo “Elogio della pazzia”. Siamo passati da un’Ucraina governata da nazisti ad una “provincia russa da redimere” in cui il potere è in mano a depravati, pervertiti e pedofili. Forse si è confuso con la chiesa cattolica, ma non finisce qui: a quanto pare l’intero occidente sta tramando per annientare la Rodina (= Patria) e solo grazie alla lungimiranza del grande presidente di tutte le Russie è stata condotta l’operazione speciale ancora in corso che preluderà alla liberazione dei popoli che anelano di rientrare sotto la sua ala protettrice. La Russia voleva la pace (sic!) e l’occidente intero l’ha ingannata.
Queste sono solo una minima parte delle farneticazioni del satrapo moscovita, alle quali – come dicevamo – ci siamo ormai abituati. Solo facciamo fatica a comprendere come un popolo riesca ancora a credergli senza, come minimo, scoppiare a ridere. D’accordo, i russi come molti altri popoli che appartenevano a quel paradiso in Terra che era l’URSS, sono sempre stati tenuti nell’ignoranza; i più non sanno nemmeno chi ha scoperto l’america né che è esistito l’impero romano. Per loro la storia si limita al buoi periodo zarista cui è seguita la luminosa rivoluzione socialista, e la stessa geografia che studiavano a scuola era ristretta alle arre nominate dai libri di storia. Solo all’università molti hanno scoperto Leonardo, Michelangelo Andy Warhol. Sorpresi? Immagino di sì, ma allora non deve sorprendere che le parole di Putin siano prese da una buna parte dei russi come ‘Pravda’, cioè Verità.
Ciò che invece ci ha sorpreso è stato il discorso che Biden ha tenuto martedì scorso al castello di Varsavia a soli tre giorni dall’anniversario della guerra in Ucraina. Il presidente americano ha parlato per 21 minuti, davanti a migliaia di persone che sventolavano bandiere americane, polacche e ucraine, rimarcando l’impegno degli Alleati nello stare vicini all’Ucraina. Vogliamo commentare punto per punto il suo discorso nelle parti più interessanti.
“Un anno fa il mondo si aspettava la caduta di Kiev, ha detto. E invece Kiev resta forte, fiera, orgogliosa. E soprattutto resta libera. La “brutale aggressione” russa ha messo alla prova non solo Kiev, ma “tutto il mondo, l’America, la Nato, le democrazie”. Il Cremlino “pensava che ci saremmo arresi” e invece “la Nato oggi è più unita che mai. Le democrazie del mondo si sono rafforzate, non indebolite”. Commento: al momento è solo l’Europa a essere stata messa a dura prova: gli USA hanno speso sì una cifra considerevole in aiuti militari, ma è solo una piccola parte del bilancio americano per la difesa, e tutto sommato non hanno fornito altissima tecnologia. L’Europa invece ha affrontato lo sforzo economico e logistico maggiore.
Dopo un anno dall’inizio della guerra, Putin – “affamato di territori e di potere” – “dubita ancora che la Nato possa restare unita. Ma la Nato non si dividerà e noi non ci stancheremo”. Commento: la NATO scricchiola, e ci vorrà del bello e del buono per tenere a bada pezzi importanti dell’alleanza cone Turchia e Francia che per motivi diametralmente opposti stanno cercando di sfilarsi da obblighi troppo onerosi.
Poi l’affondo, nello stesso giorno in cui anche il capo del Cremlino ha parlato alla Nazione: “l’Occidente non voleva attaccare la Russia come ha detto Putin oggi, i nostri nemici non sono milioni di russi che vogliono vivere in pace con i loro vicini”. La guerra, ha aggiunto Biden, “è una scelta di Putin”. Commento: che la guerra sia stata una scelta di Putin è fuor di dubbio, ma che Biden non abbia previsto e non abbia fatto nulla per non arrivare a tutto questo è un altro paio di maniche. Biden sapeva benissimo dell’imminente invasione, tant’è vero che ha più volte invitato i cittadini americani a lasciare l’Ucraina tra il gennaio e il 23 febbraio dello scorso anno. Gli interessi di Biden e famiglia negli oleodotti della regione ha fatto pendere la bilancia verso la guerra e tutto il mondo ora ne paga le conseguenze. Bene ha detto Trump: “Se fossi stato io presidente tutto ciò non sarebbe accaduto”. Biden è un guerrafondaio, da senatore ha appoggiato molte guerre che gli Stati Uniti hanno fomentato o a cui hanno partecipato negli anni, come ad esempio Iraq, Serbia, Siria e Libia.
“Gli Stati Uniti e i loro alleati annunceranno nuove sanzioni contro la Russia questa settimana”. Commento: continuano le sanzioni col contagocce. Ma non era meglio tutti questi pacchetti di microsanzioni riunirli tutti all’inizio del conflittoper strozzare l’economia russa e favorire la deposizione di Putin? Di che ha paura l’occidente? Che il suo successore sia peggio? Lo sarà, siatene certi: è inutile sperare in un nuovo Gorbaciov. Però chiunque esso sia, probabilmente un militare, vista la stuazione non potrà che cercare di salvare il salvabile chiedendo una pace onorevole.
Nel frattempo l’Europa sostiene tutto il peso e la fatica del conflitto, manda armi, munizioni, denaro, aiuti, mentre gli americani si sono riservati due compiti: soffiare sul fuoco e incoraggiare gli alleati a fare sempre meglio, della serie: va’ avanti tu che a me scappa da ridere.
È facile, caro Joe, fare il finocchio col culo degli altri. Perché non ti schieri finalmente come dovresti e non fai valere il peso degli USA ponendo fine a tutto questo?
La situazione ricorda in modo impressionante un altro conflitto: nel 1941 il presidente Roosevelt tentennava nel dar apertamente manforte all’Europa contro Hitler e ci vollero gli avvenimenti del 7 dicembre (“Un giorno segnato dall’infamia…” per convincerlo.
Non auguro agli americani una nuova Pearl Harbour, ma temo che capiscano solo quella musica.