Scheißerland


No, quello che vedete nella foto qui sopra non è Plutone: è un’arancia di quelle che vengono donate settimanalmente ai profughi ucraini da una ONLUS, a quanto pare in collaborazione con un marchio della Grande Distribuzione Organizzata.
Ora, io non dico che gli alimenti debbano essere di prima qualità (anche se ci faremmo una gran bella figura), però che almeno siano presentabili. Questa, come altre sue sorelle, era in origine di un verde cupo, come un lime gigante, poi è diventata gialla come un limone e adesso è come la vedete, la buccia ormai secca che ricopre un succo acido come una vecchia zitella. L’unico utilizzo che vedo possibile è giocarci a golf, così una volta in buca la si può seppellire sperando che nasca un albero.
Oltre alle arance vengono regolarmente fornite dalla ONLUS banane fradice (ma anche ciliegie marce quando è stagione), prodotti freschi al limite della scadenza (il giorno stesso o quello successivo alla consegna), caffè liofilizzato, pasta di grano duro che dopo la cottura consigliata può essere usata al massimo per attaccare i manifesti. Zucchero? Solo un chilo al mese, per carità, non facciamogli venire il diabete. E poi olio di semi, farina, scatolame e marmellate su cui campeggia la scritta “Aiuto alimentare – Prodotto non commerciabile”. Viene fornito anche riso “tipo A a grana lunga” (ma senza specificazione della varietà) che una volta bollito si trasforma in un informe conglomerato cementizio. Naturalmente il suo costo alla COOP è irrisorio, meno della metà del costo di un buon riso commerciale, tuttavia a quanto pare per alcune riserie gli aiuti alimentari sono una grande forma di business, tanto da tralasciare altre commesse per buttarsi a pesce su questi prodotti che verranno certo strapagati da Pantalone.
Potrei andare avanti, ma mi fermo per la vergogna. Vergogna di vivere in un paese di merda in cui si specula anche sulla fame della povera gente. Mandiamo gli aiuti all’Ucraina (non le armi che non abbiamo nemmeno per noi!) e poi quando qualcuno di loro, soprattutto donne, bambini e anziani, arriva qua spinto dalla paura della guerra, magari dopo aver perso tutto, viene trattato peggio di uno schiavo, relegato a mangiare scarti e a vivere in topaie mentre chi li ospita percepisce oltre 30 euro al giorno! Ci sono, è vero, associazioni e cooperative serie, che non giocano sporco. Purtroppo pare che siano una minoranza; nella stragrande maggioranza dei casi se questi poveretti cercano lavoro gli si offrono condizioni da fame, tipo 20 euro al giorno (in nero)  per 8 ore di lavoro o 1000 euro al mese come badante a tempo pieno senza giorno di riposo! E ciò è diventato costume ricorrente anche da parte dei privati, non solo delle istituzioni.
Fate schifo.
Questa non è più l’Italia: è Scheißerland.