Siamo alla canna del gas? Verità e finzioni di una perfida guerra finanziaria


Il prezzo del gas naturale in Europa è più che decuplicato in un anno. Siamo passati dai 27 euro al megawattora di un anno fa a 310 euro del 25 agosto. Ma quali sono i motivi per cui il prezzo sta salendo così tanto? Corrono non pochi sospetti.


Siamo alla canna del gas? Si, ed è anche una completa follia collettiva. Può bastare che il colosso statale del gas russo Gazprom dia annuncio che le forniture di gas attraverso il Nord Stream saranno sospese dal 31 agosto al 2 settembre per “manutenzione” per fare balzare alle stelle il prezzo del gas sulla piazza di Amsterdam?

Pare assai strano visto che questa condotta collega la Russia con la Germania attraverso il mar Baltico, con una capacità di 55 miliardi di metri cubi l’anno, ma già ora funziona al 20% delle sue capacità, dopo che Mosca ha deciso una riduzione dei flussi. Vediamo la storia recente. Il gasdotto era già stato fermato in luglio per la manutenzione di una turbina sul cui ripristino si è poi scatenato un braccio di ferro tra Berlino e Mosca. Il problema dovrebbe quindi quasi solo essere tedesco e non generalizzato.

Non ce la raccontano giusta: la succitata questione non dovrebbe poi essere tanto grave, se gli stock di altri paesi europei, Italia inclusa, per il prossimo inverno si aggirano sull’80% rispetto al fabbisogno nazionale. Nondimeno, minacciosamente si paventano lo stesso ipotesi di razionamento delle forniture elettriche e di gas, intanto le bollette sono ogni giorno più care…la gente comincia ad avere paura di quanto potrebbe succedere. Il ritorno all’età della pietra?

ulteriormente pazzesco, dopo l’annuncio il prezzo del gas è salito ieri a a 321,4 per megawattora. Un contraccolpo senza precedenti se riferito alle quotazioni precedenti, già su valori record; inoltre prezzo dell’elettricità vola a 718,7 dieci volte più di un anno fa. Sono 120mila le imprese italiane che andranno gambe all’aria per via del prezzo dell’energia decuplicato. L’inflazione sarà una delle prime ed infauste conseguenze: denaro che mangia denaro.

La cassa integrazione straordinaria è già cresciuta del 45%. E si sa è solo una misura temporanea, tanti lavoratori potrebbero essere a breve mandati a spasso. L’ennesima mazzata spiacevole, inattesa, dopo i molteplici patimenti già subiti da economie, aziende e famiglie durante la pandemia. Ma già prima non andava tanto meglio, a lacrime e sangue ci hanno abituato da tempo.

Siamo sicuramente dinnanzi ad una guerra finanziaria, manovrata da lobbies e speculatori, che speculano sul conflitto russo-ucraino; un conflitto che pare convenire a qualcuno se dura a lungo. C’è chi adita una presunta linea bellicista di Biden, della NATO. Non c’è da meravigliarsi…Non solo i russi, non solo i cinesi hanno grandi interessi, anche gli stessi americani vendendoci gas naturale liquefatto sono tra coloro che più guadagneranno, mica fanno i salvatori del mondo gratis!

La geopolitica entra così pesantemente in gioco, attraverso il controllo sull’economie di paesi strozzati con l’arma del prezzo delle forniture di energia, perseguendo la destabilizzazione in questo modo di interi blocchi mondiali, solo per fare qualche esempio. Ma c’è altro. I produttori di energie rinnovabili, che non sono impattati dall’aumento della materia prima, incassano extra guadagni per via dei prezzi finali unificati a prescindere dal tipo di fonte. E’ giusto?

In definitiva, si profila una Babele inquinata da affaristi di ogni fatta e senza scrupoli. Sono tanti, sono troppi, dunque le parti in combutta per lucrare, quanti non perdono ogni occasione che si presenti all’orizzonte e non guardano davvero in faccia nessuno per incassare il bottino. Dato persino patetico, in TV vediamo intanto sfilare i leader politici in campagna elettorale, preoccupati, che invocano misure straordinarie, anche da parte di un governo sfiduciato come quello di Draghi, che dovrebbe soltanto adottare disposizioni da normale amministrazione. E, quindi, ecco che questo governo lavora a un nuovo decreto per tenere a bada le bollette e a un nuovo piano di risparmio energetico e di taglio dei consumi di gas ed elettricità.

Qual è lo stato dell’arte? Nel nostro paese, con i precedenti provvedimenti finora sono stati messi in campo 30 miliardi di euro per cercare di tenere a bada le bollette, ormai insufficienti dopo gli aumenti a dismisura successivi. Considerati i prezzi che si sono impennati così tanto nel mese di agosto è necessario trovare risorse e cercare di arginare il prezzo. L’Italia ha inoltre richiesto chiesto all’Europa di mettere un tetto ma Bruxelles finora non ha seguito la proposta, che sarà presa ancora in esame a fine settembre. Ci salverà qualche balzello?

Attendiamo, con ansia. Vedremo quali saranno effettivamente le politiche concrete di questi partiti, compresa la Meloni che promette novità, incrociando le dita, perché, comunque andrà a finire, le famiglie italiane si infileranno in un autunno da incubo. Siamo alla canna del gas?