Samantha Cristoforetti, molto più di quel che appare


Mi è capitato per puro caso di assistere al lancio del missile che ha portato in orbita per la seconda volta la nostra astronauta Samantha Cristoforetti.
Per la più giovane discendente, in seno all’astronautica declinata al femminile, della leggendaria Valentina Tereskova sarà la prima volta a bordo di una navicella Crew Dragon e sembrano ormai lontani i tempi dei viaggi in collaborazione con la Russia a bordo della Soyuz, sebbene l’ultima tratta di ritorno con a bordo un astronauta statunitense risalga al 30 marzo scorso.
Per chi non si ferma al gossip di “AstroSamantha” e a tutti i beceri commenti sul figlioletto affidato per i prossimi sei mesi al padre (tranquilli, si sarà sicuramente portata dietro il baby monitor), sarà il caso di ricordare chi è nella realtà questo esemplare di italianità eccelsa che in questi giorni ci guarda da lassù.
Nata a Milano il 26 aprile ma originaria di Trento, frequenta il liceo scientifico dapprima a Bolzano, terminandolo poi nella città capoluogo situata nella valle del fiume Adige. Ma il suo percorso non sarà lineare, infatti, sarà intervallato da un anno passato negli Stati Uniti presso la Saint Paul Central High School di Saint Paul, nel Minnesota. Si diploma nel 1996 per poi intraprendere il percorso magistrale in ingegneria meccanica presso l’Università di Monaco di Baviera, in Germania, che la porta a laurearsi nel 2001.
Trascorre anche quattro mesi presso l’École Nationale Supérieure de l’Aéronautique et de l’Espace a Tolosa, in Francia, durante il quale lavora a un progetto sperimentale di aerodinamica. Successivamente conseguirà anche un master in ingegneria meccanica con specializzazione in propulsione aerospaziale e strutture leggere, scrivendo una tesi sui propellenti per razzi solidi.
Ma la sua formazione non finisce qui: sempre nel 2001, dopo il master, viene immediatamente ammessa presso l’Accademia dell’Aeronautica Militare Italiana di Pozzuoli dove si distingue come allieva modello e viene inviata negli Stati Uniti dove si specializza e diventa pilota di guerra sui caccia della Nato. In seguito Samantha conseguirà anche una laurea in scienze aeronautiche presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, nel 2005.
Capito la Samantha? Ma non finisce qui:
Al di là della durissima preparazione per le missioni nello spazio, con periodi di sei o più ore con addosso la tuta spaziali dal peso quasi insostenibile,immersa a dieci metri di profondità di una gigantesca piscina dove è stata riprodotta a grandezza naturale la Stazione spaziale.
Parla ovviamente un ottimo inglese, che usa con i tecnici NASA ed Europei, ma parla anche russo con i colleghi di Mosca e sta studiando il cinese in previsione di possibili future missioni con la Cina. Apperò, la Samantha! La quale, tra l’altro, per diventare astronauta ha superato una selezione con 8.000 candidati che, immagino, non erano dei pirla come il sottoscritto.
Nella precedente missione, per aggiungere sugo all’arrosto, è rimasta per 199 giorni nello spazio e nella missione appena iniziata avrà il comando della parte americana della ISS oltre a rivestire il ruolo di ingegnere di bordo, ossia la persona che deve conoscere ogni bullone e ogni circuito della navicella perché se c’è un problema non sempre puoi chiamare Houston.
Invece in questi giorni i nostri giornali e i blog dell’ignoranza crassa si sperticano in lodi sulla figura della donna nello spazio e pensano che vada lassù per poi fare dei filmati con la biro che galleggia a mezz’aria per far ridere i bambini.
Proprio lei che, seduta a cavalo di un missile che può disintegrarsi in ogni momento, ha lasciato i suoi figli dicendo che a loro per il prossimo semestre ci penserà il suo compagno!
Comandante Cristoforetti, se per caso Le capitasse di leggere queste righe, mi faccia una cortesia: cerchi tra tutte le sfere più o meno grandi che viaggiano nel cosmo un paio di palle granitiche da donare a questa umanità. Non se le merita, lo so, ma se va avanti così finiremo con l’estinguerci, e questo non sarebbe giusto nei Suoi confronti.
Grazie

NDR: A Samantha Cristoforetti, giacché Astrosamantha è oramai un personaggio pubblico che esprime un’assoluta positività al femminile, è stata recentemente dedicata una bambola “Barbie” con le sue fattezze. In basso la Cristoforetti mostra con orgoglio e spirito, con buona pace delle femministe più arrabbiate, la nuova bambolina che sicuramente farà sognare tante bambine di poter emulare le sue gesta.

Fonti:
www.hdblog.it
Stefano Sergi