Libri – La giostra delle verità, la guerra austro-napoletana raccontata da Lino Martini


Da Rieti a Napoli. Una storia esemplare nell’accidentato percorso tra il vero, il falso e la menzogna alla ricerca della verità sulla fase culminante della guerra austro-napoletana del marzo 1821, così come narrata dalla storiografia contemporanea e successiva all’evento.

Questo il sottotitolo del nuovo libro di ricerca storica del dott. Lino Martini (all’anagrafe Pasqualino, nato a Vetralla nel 1949 ma di adozione reatina), storico e saggista, Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, socio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento (ISR), dell’Associazione Mazziniana Italiana (AMI), della Società Italiana di Storia Militare (SISM) e già autore di molteplici testi che spaziano nei cento anni che vanno dalla Restaurazione alla Grande Guerra.

Italia, Regno delle due Sicilie: dopo la restaurazione del 1815 anche il Meridione entrò nell’orbita austriaca grazie al trattato di alleanza difensiva firmato con Ferdinando IV di Borbone reinsediato sul trono del Regno meridionale con il titolo di re delle Due Sicilie e il nome di Ferdinando I.
Tuttavia la ventata rivoluzionaria napoleonica era bel lungi dall’essersi sopita e in varie nazioni d’Europa si erano consolidati svariati movimenti rivoluzionari clandestini.
Il successo della rivoluzione in Spagna, dove nel marzo 1820 fu reintrodotta la così detta Costituzione di Cadice del 1812, si riverberò con particolare evidenza nel Regno delle due Sicilie determinando un intenso lavorio tra i carbonari e i militari favorevoli alla promulgazione di una analoga Carta Costituzionale.
Proprio nel luglio del 1820 il Generale Guglielmo Pepe fece insorgere due reggimenti di cavalleria e uno di fanteria in stanza a Napoli, dirigendosi poi verso Avellino dove assunse il comando di tutte le forze ribelli.
Il re Ferdinando I dovette acconsentire alla formazione di un governo costituzionale e nominò quale Vicario del Regno il Principe ereditario Francesco duca di Calabria. Questi fu costretto a pubblicare un decreto con cui si adottava nel Regno delle due Sicilie una Costituzione sul modello di quella spagnola del 1812.
Le truppe costituzionali ritornarono quindi a Napoli e Ferdinando I, pur se malvolentieri, fu costretto a prestare giuramento solenne sul documento costituzionale ma invocando successivamente l’aiuto austriaco argomentando di essere stato costretto a concedere la Costituzione con la forza.
Gli austriaci decisero l’intervento armato nel gennaio del 1821 e marciarono su Napoli passando per la provincia reatina dove avvennero i fatti bellici del 7 marzo narrati nel libro di Lino Martini, secondo le differenti visioni delle parti belligeranti riportate nel testo.
La guerra guerra austro-napoletana si concluse poi il 24 marzo del 1821 con la vittoria austriaca, una volta sbaragliate completamente le truppe del generale Pepe e qualunque discorso politico risorgimentale nel Mezzogiorno d’Italia fu rinviato dopo il 1860.

Il libro, introdotto dalla prestigiosa prefazione del Prof. Carmine Pinto, accademico, storico e scrittore di fama, non vuole svelare la verità “assoluta” di quella particolare vicenda storica e militare né fare la puntuale analisi di tutte le fasi della campagna bellica austriaca ma, per stessa ammissione dell’Autore, intende soffermarsi in particolare sugli eventi inerenti la battaglia di Rieti del 7 marzo 1821 riportando, con notevole sforzo analitico e filologico, alcune testimonianze di autori coevi degli eventi o narratori di prima mano degli stessi avendoli appresi da protagonisti delle parti belligeranti come Guglielmo Pepe, Pietro Colletta, Ruiz (e svariati altri), nonché dei bollettini dello stesso esercito austriaco.
L’Autore, del resto, ammonisce il lettore che ciò che appare come verità talvolta rimane avvolto da dubbi e contraddizioni.

Il pregevole volume, edito da RiStampa Edizioni, vede il patrocinio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano nonché della Società Italiana di Storia Militare, non può mancare nella libreria degli studiosi nonché degli appassionati di storia moderna e di storia militare.