L’Italia ancora una volta è fuori dal mondiale


Sono trascorse poco più di 48 ore ed è ancora difficile crederci: l’Italia è fuori dai Mondiali 2022 in Qatar.
Giovedì sera al Barbera di Palermo gli azzurri di Mancini hanno mancato la qualificazione dopo la sconfitta nella prima gara playoff contro la Macedonia del Nord. La Nazionale italiana, che solo 8 mesi prima ha conquistato gli Europei in finale contro l’Inghilterra, non è riuscita ad avere la meglio anzi, si è fatta beffare nel modo più crudele incassando il killer gol al 92’.
Gelo e delusione hanno pervaso tutto lo stivale e per la seconda volta consecutiva 60 milioni di italiani non vedranno l’Italia ai Mondiali, circostanza mai verificatasi nella storia. Otto anni di astinenza, l’ultima volta dell’Italia al torneo iridato risale all’edizione 2014, è davvero tanto per un paese che mangia pane e pallone.
Sì perché questa disfatta richiama alla memoria un’altra tristissima serata, quella del novembre 2017 quando l’Italia di Ventura non centrò l’accesso ai Mondiali russi, poi vinti dalla Francia di Deschamps.
Eppure non si può dire che l’Italia non abbia giocato, ma ciò non è bastato. Sebbene padrona del campo, con i balcanici chiusi in difesa e pronti a partire in contropiede, trovare spazi non è stato semplice. Infatti la Nazionale italiana attacca novanta minuti con poca convinzione, senza mai concludere, sbattendo sul muro di contenimento macedone. Gli azzurri, nonostante il 66% di possesso palla, i 32 tiri totali di cui 5 nello specchio della porta e i 16 calci d’angolo a favore, non si sono dimostrati mai veramente pericolosi, fatta eccezione per l’unica occasione vera con Berardi nel primo tempo. Mancano precisione e lucidità, soprattutto nell’ultimo passaggio. Mancano anche la qualità di Insigne e gli inserimenti di Barella e sbaglia anche Immobile dentro l’area. La Macedonia invece vince 1-0 con due tiri in porta, il secondo, due minuti dopo il novantesimo, è decisivo e ci costringe all’umiliazione. Quando ormai i supplementari sembravano inevitabili, arriva l’incredibile rete dell’ex palermitano Tarjkovski che indovina l’angolo lontano da Donnarumma e manda la Macedonia alla finale con il Portogallo del 29 marzo.
All’Italia invece tocca la partita in Turchia. L’ultima di Mancini in panchina azzurra? Forse, ma solo se il c.t. decidesse di rassegnare le dimissioni, perché la Federazione non intende mandarlo via.
Un altro Mondiale che se ne va, l’Italia è attonita, lo stadio si ammutolisce sull’esito di una partita sbagliata. Mancini, che in panchina era una furia, alla fine è freezato: dalle stelle alle stalle. Il tecnico non ha parole per commentare a caldo lo sconforto che in un attimo ha bruciato tutta la gioia scoppiata a luglio nell’abbraccio con Vialli nella notte magica di Wembley.
Una sconfitta dolorosa che però deve farci tornare subito coi piedi per terra e non dimenticare tutte le gioie che questa squadra ci ha regalato nemmeno un anno fa. D’altra parte nel calcio la differenza la fanno anche gli episodi. Una volta gira tutto bene, un’altra tutto male, l’importante è non abbattersi e guardare avanti. Smaltita la cocente disfatta, bisogna subito rimboccarsi le maniche e ripartire, ricominciare, tornare a lavorare e a crederci come abbiamo fatto dopo la catastrofica serata di San Siro con la Svezia, ponendo le basi per il prossimo appuntamento del 2026 quando la Coppa del Mondo si giocherà negli Stati Uniti, in Canada e in Messico.