Elliðaey – La casa più solitaria del mondo


L‘Islanda è uno dei luoghi ideali in cui si può fare un magnifico tour panoramico. Le sue località turistiche e i paesaggi naturali del Paese costituiscono delle mete imperdibili. Oggi vi presentiamo di un luogo sicuramente unico: l’isola di Elliðaey, la più grande delle Isole Westman, situata a sud dell’Islanda. L’arcipelago delle Vestmannaeyjar si formò forse in seguito ad una violenta eruzione vulcanica ed è quasi interamente ricoperta da manto erboso ed è casa di esemplari di pulcinella di mare.
Soprannominata «la casa più solitaria del mondo», è in realtà un capanno di caccia, non una vera abitazione, e si trova sull’isola di Elliðaey, a sud dell’Islanda.
Elliðaey – il cui nome si pronuncia più o meno “Aitlithaei” (il suono “th” è come nella parola the inglese) è un’isola disabitata di origine vulcanica che fa parte dell’arcipelago delle Vestmann. Ha una superficie di 0,45 km². È dunque appena più grande dello scoglio Pan di Zucchero sulla costa dell’iglesiente in Sardegna, e come quest’ultimo è completamente disabitato, anche se ospita un unico edificio: un capanno costruito negli anni Cinquanta che appartiene ed è gestito da un circolo di cacciatori. Infatti sull’isola nidificano i pulcinella di mare, che in Islanda possono essere cacciati anche se sono considerati a rischio d’estinzione nella Lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
È dagli anni Trenta che nessuno vive stabilmente sull’isola di Elliðaey, ma il capanno è ben conservato, e ogni tanto viene prestato anche a gruppi di persone che si occupano della salvaguardia dei pulcinella di mare. Su YouTube c’è un video in cui si può vedere com’è all’interno (https://youtu.be/uv_BaDgHR1g).
L’Islanda, sebbene isolata in mezzo all’Atlantico, già dal XVI secolo era meta di soste di rifornimento da parte delle navi che si recavano nei porti islandesi per i loro commerci già dal medioevo e agli inizi dell’era moderna. Nel 1783, in Islanda il vulcano Laki eruttò, emettendo 12,5 chilometri cubici di lava. Colate, ceneri e fumi spazzarono via 9.000 persone e l’80% del bestiame. Si narra che la carestia che seguì uccise un quarto della popolazione islandese. Forse fu in quel periodo che cinque famiglie islandesi decisero di raggiungere la piccola Elliðaey per stabilirvisi. Crearono una piccola colonia che avrebbe vissuto di pastorizia, caccia e pesca, lontano al resto. Dopo due secoli trascorsi senza difficoltà e in armonia durante gli anni ’30 del XX secolo, a causa della sua conformazione geologica che la rendeva quasi impraticabile, col suo terreno così verde e bello ma di difficile mantenimento, l’isola fu definitivamente abbandonata e le diverse abitazioni vennero smantellate, tranne l’edificio principale che venne utilizzato come magazzino. Nel 1953, una nuova struttura fu costruita ai piedi del Hábarð (la vetta più alta di Elliðaey) sui resti del vecchio edificio ormai inservibile.
Nel 1985 furono iniziati i lavori per una nuova casa di pescatori a due piani che fu annessa alla casa; l’edificio fu completato nel 1987. Nel 1994 si è scoperto che l’edificio si era nuovamente deteriorato a tal punto da non essere più utilizzabile. Fu quindi demolito ed un’altra casa costruita nello stesso luogo. Tra il 2000-2001, fu costruita una piccola casa a ovest dell’immobile, che ospita la sauna della Ellidagrim Islands Society.
La casa che svetta nel verde prato erboso viene utilizzata come rifugio di caccia per i membri della “Elliðaey Hunting Association”, oggi proprietaria dell’edificio.
Non è ben chiaro se questi signori perpetuino tuttora la caccia di questi simpatici uccelli, un tempo prelibati piatti sulle tavole degli Islandesi. Di fatto le autorità di Westman hanno limitato la stagione di caccia locale a tre giorni nel 2016, rispetto ai cinque dell’anno precedente, per un massimo di un paio di centinaia di esemplari.
Oggi solo i membri della suddetta associazione possono pernottare nell’ostello, ma i visitatori curiosi possono recarsi sull’isola attraverso escursioni in barca programmate. Non aspettatevi molto: l’edificio non ha né acqua calda né elettricità ma, come detto, immancabile c’è la sauna, costruita affianco alla casa e alimentata con l’acqua raccolta dalla pioggia che pare non manchi.
I pulcinella di mare sono, come una buona parte degli uccelli, monogami. Scelgono cioè un partner per tutta la vita. Durante l’inverno si separano, per poi ritrovarsi sulle falesie e le scogliere di costa nel periodo estivo. Il maschio e la femmina costruiscono poi il nido per le uova. Nei mesi di giugno e luglio la femmina depone un uovo solo che viene poi accudito e covato da entrambi i membri della coppia. Il loro numero è diminuito drasticamente in questi ultimi anni a causa della riduzione delle risorse ittiche.
.
Fonte:
ocean4future.org