Putin irride il ‘politicamente corretto’ dell’occidente


Venerdì scorso Vladimir Putin, nel suo discorso alla riunione annuale del Valdai Club a Sochi ha sbeffeggiato l’ideologia politicamente corretta diffusa in Occidente, assimilandola alla neo-lingua, all’ideologia e all’intolleranza del totalitarismo sovietico, impartendo così agli occidentali una lezione di moderno liberalismo.
Il suo discorso è stato molto lungo e circostanziato. Vogliamo qui riportare il passo che ci riguarda più da vicino.

… “Dopo la rivoluzione del 1917 i bolscevichi, basandosi sui dogmi di Marx ed Engels, annunciarono che avrebbero cambiato non solo la politica e l’economia, ma anche l’idea stessa di cosa sia la moralità umana e i fondamenti stessi della società. La distruzione di valori secolari, la fede, i rapporti tra le persone, fino al completo rifiuto della famiglia, l’imposizione e l’incoraggiamento delle denunce dei propri cari, tutto questo è stato dichiarato un passo in avanti, proprio come accade oggi in Occidente.
Analogamente adesso nei Paesi occidentali qualcuno è convinto che la cancellazione aggressiva di intere pagine della propria storia o abbandonare la comprensione di cose basilari come mamma, papà, famiglia o anche delle differenze sessuali, siano pietre miliari in un movimento verso il rinnovamento.
I grandi autori del passato, come Shakespeare, non vengono più insegnati nelle scuole e nelle Università, perché lì le loro idee sono considerate adesso arretrate solo perché quei classici ai loro tempi non comprendevano l’importanza del genere o della razza.
Contrastare le manifestazioni del razzismo è una cosa necessaria, nobile, ma nella nuova Cancel culture si trasforma in “discriminazione alla rovescia”, cioè il razzismo al contrario quando invece il sogno dei veri combattenti per i diritti civili era proprio la cancellazione delle differenze, il rifiuto di dividere le persone secondo il colore della pelle.
A Hollywood pubblicano promemoria su come fare un film, quanti personaggi di colore o genere dovrebbero esserci. Risulta peggio del Dipartimento di agitazione e propaganda del Comitato centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica.
In Occidente oggi chi dice che gli uomini e le donne esistono e che questo è un fatto biologico è ostracizzato. “Genitore numero uno” e “genitore numero due”, “genitore che dà alla luce” invece di “madre”, divieto di usare la frase “latte materno” e la sua sostituzione con “latte umano”, in modo che le persone insicure riguardo al proprio genere non si arrabbino. Ripeto, per noi russi tutto questo non è una novità, negli anni ’20 i leader culturali sovietici inventarono la “neo-lingua”, credendo che in questo modo di creare una nuova coscienza.
A proposito, i bolscevichi hanno mostrato anche assoluta intolleranza a qualsiasi altra opinione.
Per non parlare di cose semplicemente mostruose, come quando ai bambini occidentali viene insegnato fin da piccoli che un maschio può facilmente diventare una femmina e viceversa. Per chiamare le cose col loro nome, questo è un crimine contro l’umanità. E tutto sotto il nome e l’insegna del progresso.
Cari occidentali, sono affari vostri. È un vostro diritto, ma non entrate in casa nostra.
Noi difendiamo i valori storici della tradizione e la cultura del nostro popolo che sono però anche quelli della tradizione e della cultura europea e, almeno in parte, di qualsiasi civiltà.”
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Fonte:
Il discorso completo è disponibile in inglese alla pagina:
https://valdaiclub.com/events/posts/articles/vladimir-putin-meets-with-members-of-the-valdai-discussion-club-transcript-of-the-18th-plenary-session/