Il tempo della nostra vita


La nostra vita si potrebbe riassumere in tre tempi: un passato, un presente ed un futuro.
Il passato è irripetibile in quanto non ritorna più, è indelebile, perchè comunque lascia un segno nell’aver vissuto varie fasi della vita come l’infanzia, l’adolescenza e l’aver scoperto l’amicizia, l’amore per la vita, i doni ricevuti e i carismi. Credo che del passato rimanga solo la parola, in quanto il passato, in modo diverso, è ‘presente’ nel cuore di ciascuno di noi, come in un archivio depositario di materiale che non conosce scadenza e che fa da collante per vivere al meglio l’oggi.
Tutto questo però non basta; è come se ogni giorno dovessimo scalare delle vette sprovvisti dell’attrezzatura necessaria, ma proviamo a spostare il nostro orizzonte, con i piedi per terra e guardiamo avanti, credo che ci sarebbe molto da fare, dare meno spazio ad un futuro che neanche conosciamo ed impegnarsi di più in tutto quello che possiamo fare oggi che magari domani è già troppo tardi.
Lasciamoci emozionare dalle piccole cose del nostro quotidiano che è la sola realtà che abbiamo, con le sue sofferenze, le sue gioie e le sue fatiche, l’emozione non è come il lievito, circoscritto a poche cose, pane, dolci, ecc., l’emozione viaggia a 360 gradi, tutto quello che incontra diventa amore verso il prossimo e verso Dio, proprio come un trampolino di lancio non solo per atleti, così che anche noi possiamo scalare le vette ambite della nostra vita, cioè quelle del presente.
Per ciò che riguarda il futuro è un’immagine che non ci porta in alcuna direzione, è come navigare senza navigatore o senza bussola, tutto potrebbe dipendere da come abbiamo costruito il nostro presente che richiede più fatti che parole.
Per tale motivo questa mia breve riflessione volge al termine, augurandomi di essere più credibile che credente.
Diceva un vecchio saggio: “Bisogna vivere come se fosse l’ultimo giorno della nostra vita e pensare come se la vita non finisse mai”.