Genova


In passato Genova era una città in fermento economico grazie al suo porto.
Sono, però, decenni che tutto questo non è più.
Delle grandi fabbriche c’è rimasta solo quella dell’acciaio. In crisi anche questa.
Secondo me la ragione è quella che a Genova, ma forse anche in quasi tutta Italia, non vige il libero mercato, ma un capitalismo più di tipo corporativo.
La mancanza di concorrenza fa sì che i prezzi del porto di Genova siano così alti che le navi per portare le merci nel centro dell’Europa preferiscono fare il giro dell’Atlantico e sbarcare nei porti del nord Europa.
Per quanto riguarda il turismo, a mio parere, i genovesi non lo sanno apprezzare abbastanza.
Forse per una certa provincialità si guarda al turista quasi con sospetto.
Secondo me la città non è ancora pronta per il turismo.
Eppure Genova non è per niente una brutta città. Anzi. Non si sa, però valorizzare.
Strano che una città con un grande porto sia così chiusa.
Di solito le città portuali sono di mentalità più aperta.
Per Genova bisogna quindi soprattutto cambiare mentalità.
Credo, però, che la strada sia molto in salita.