Il Consiglio di Stato rigetta il ricorso di Giulia Jasmine Schiff per rientrare in Accademia Aeronautica


Ci eravamo fermati alla scorsa puntata della vicenda che vede tuttora coinvolti alcuni giovani – ragazzi e ragazze ventenni – allievi frequentatori del corso di piloti militare di complemento presso l’Accademia dell’Aeronautica Militare, raccontando della loro carriera impantanatasi in un limbo a causa di una festa di brevetto finita sui banchi di tribunali amministrativi e in procura militare.
Protagonista di questa vicenda, che è diventata di largo dominio pubblico per impulso della stessa ricorrente, è la Sig. Giulia Jasmine Schiff che ha accusato ben otto suoi colleghi di corso di aver ecceduto nei festeggiamenti goliardici nei suoi confronti durante la consuetudinaria festa di fine corso, di fatto coinvolgendo anche la stessa Aeronautica Militare per non avere vigilato sul loro preteso comportamento eccessivo per mezzo dei preposti presenti a bordo pista, una volta che aveva completato il suo primo volo da solista.
Sul caso sono, addirittura, intervenuti autorevoli (e crediamo informati) personaggi come il Generale di Squadra Aerea Generale Tricarico, già Capo di Stato Maggiore dell’Arma Azzurra, nonché l’altrettanto famosa astronauta italiana (e già Ufficiale pilota dell’Aeronautica Militare) Samantha Cristoforetti.
Su queste pagine è poi intervenuta, in esclusiva, l’avv. Michela Scafetta, nella sua qualità di legale di cinque tra gli otto accusati, che ha risposto alle nostre domande, si deve putativamente ritenere sulla base della documentazione di cui è in possesso (NDR: a margine di questo articolo c’è il catenaccio, ossia il link, all’intervista).
Nel frattempo la Schiff, che era già stata espulsa dall’Accademia per mancanza di attitudine militare una prima volta (salvo esservi ritornata dopo essersi vista accolto un primo ricorso al TAR del Lazio), è stata nuovamente estromessa dal prestigioso istituto di formazione militare alcuni mesi fa per lo stesso motivo inducendola nuovamente a ricorrere, ma stavolta senza soddisfazione, al Tribunale Amministrativo Regionale.
A questo punto la Schiff non ha potuto fare altro che tentare il ricorso al Consiglio di Stato per vedere impugnare la decisione a suo sfavore ricevuta dal TAR ma, in questa settimana appena trascorsa, i giudici di palazzo Spada hanno definitivamente rigettato le sue richieste rinviando la ricorrente al giudizio di merito che si terrà, presumibilmente, a partire dal prossimo ottobre.
Nulla di fatto quindi per la Signorina Giulia Jasmine Schiff che, almeno per ora, deve lasciare nell’armadio l’uniforme militare e i sogni da Top Gun.