La piccola Gerusalemme del Sacro Monte di Varallo (NO)


Percorrendo l’itinerario dei segni simboli e significati della liturgia, siamo giunti al Sacro Monte di Varallo (NDR: in provincia di Novara) che rappresenta la piccola Gerusalemme, dove l’evento dell’incarnazione ha rivoluzionato la storia dell’arte cristiana.
L’attuale situazione della Terra Santa che quasi impedisce ai pellegrini di avvicinarsi alla Palestina, richiama alla memoria questo santuario sorto in Italia circa 5 secoli fa per rimediare in qualche modo ad una analoga situazione.
E’ il Sacro Monte di Novara. Il francescano padre Bernardini Caimi, di ritorno dalla Palestina alla fine del 1400, volle riprodurre le chiese della Terra Santa per dare la possibilità di fare il pellegrinaggio senza dover andare fino ai luoghi biblici attraversati anche allora dalla guerra.
Oggi il Sacro Monte di Varallo è composto da 46 cappelle che narrano in maniera cronologica la vita di Gesù; la prima cappella è il paradiso terrestre, l’ultima (la basilica) il paradiso celeste con la cupola, piena di angeli e personaggi dell’Antico Testamento, con al centro Maria accolta dalla Trinità.
Il Sacro monte di Varallo, secondo l’impostazione di San Carlo Borromeo e del vescovo di Novara Carlo Bascarè, ha svolto una funzione catechistica di grande efficacia lungo i secoli dell’epoca moderna, arricchendo il senso del pellegrinaggio ai luoghi santi voluto in origine dal Caimi.
Per funzione catechistica si intende non solo l’insegnamento delle verità di fede, ma anche lo stimolo alla pietà, alla devozione, insomma ad una partecipazione convinta, ad una adesione personale a quelle verità da tradursi in pratiche di vita.
Anche se il linguaggio dell’arte, della musica e della fede, spesso sono di difficile interpretazione, importante è che generino emozioni e tanto amore, proprio l’amore infatti cambia le relazioni più di cento rivoluzioni.