La battaglia di Ligny


Cercando di sfruttare la distanza tra l’esercito prussiano del feldmaresciallo Blucher e quello alleato del feldmaresciallo Wellington, Napoleone occupa Charleroi, mettendosi tra i due avversari.
Il suo scopo è impedire che si uniscono e batterli separatamente. L’armata francese è composta da due corpi d’armata, uno al comando del maresciallo Ney e l’altro dal maresciallo Grouchy. Poi c’è la guardia imperiale, fanteria, cavalleria e artiglieria al comando dello stesso Napoleone (NDR: ritratto da Igor Belansky nell’illustrazione in alto).
Ney deve tenere impegnato Wellington al crocevia di Quatre Bras, mentre Napoleone con il corpo d’armata di Grouchy e la guardia imperiale attacca i prussiani a Ligny.
Il piano, inoltre, prevede che una divisione di Ney si stacchi e prenda alle spalle i prussiani tenuti impegnati da Napoleone.
Per sbagli a livello di comando la divisione di Ney non arriverà mai a prendere alle spalle i prussiani. Marcia avanti e indietro senza prendere parte ai combattimenti.
Stufo del ritardo, Napoleone, insiste coi prussiani.
La fanteria della Guardia imperiale attacca il centro dello schieramento prussiano e sfonda.

Igor Belansky – Milite della Guardia Imperiale Francese

Blucher, per tentare di arginare la falla, guida di persona la cavalleria al contrattacco, che però è sventato dalla successiva carica dei corazzieri francesi.
Per non essere presi alle spalle i prussiani ripiegano.
Il loro esercito non è annientato. Si ritira a circa dieci chilometri di distanza da Wellington.
La campagna del Belgio per i francesi è ormai critica.
Due giorni dopo, a Waterloo, Napoleone rischia il tutto per tutto. Ma gli va male.
Sembra che lo sbaglio della divisione non impegnata sia dovuto a Ney, che non si rivelò all’altezza del suo compito. Ney, però, è stato scelto da Napoleone che tra l’altro lasciò a casa comandati molto migliori tra cui il maresciallo Davout che era il migliore dopo Napoleone.
Secondo lo storico David Chandler la campagna è stata compromessa soprattutto da Napoleone che, volendo dimostrare per motivi politici di vincere lui, lascia i migliori comandanti a Parigi.

Igor Belansky – Corazziere francese