Sanità campana. Marco Nonno (FdI): “Un disastro annunciato”


La situazione sanitaria in Campania di queste ore appare in tutta la sua gravità considerando i 3.669 positivi al COVID-19 e, tra questi, 192 sintomatici molti dei necessitano di ospedalizzazione (NDR: dati diffusi dalla regione Campania e relativi al giorno 30/10/2020).

Sono, infatti, ben 168 i posti letto COVID occupati nelle terapie intensive sui 227 disponibili che, considerando il rapido innalzarsi della curva dei contagi, potrebbero diventare ben presto insufficienti.

Ma non ci sono solo i pazienti COVID a cui badare. Dimenticati dall’opinione pubblica, distratta dalla sbornia mediatica della pandemia, in una regione popolosa come la Campania, restano comunque sul tappeto tutti i malati che arrivano in pronto soccorso e necessitano di cure intensive.

“La sanità campana è un disastro annunciato. Sconta anni di poco lungimirante gestione e di scelte non avvedute per il futuro. Quel futuro è oggi e, a causa della pandemia di Coronavirus, ci è piombato addosso nella maniera più dura possibile”.

A dirlo, in una dichiarazione odierna (NDR: di sabato 31 ottobre 2020) rilasciata a WeeklyMagazine, il Consigliere regionale Marco Nonno, Vicecapogruppo regionale di centrodestra, che ha così commentato la notizia della chiusura del Pronto soccorso dell’ospedale di Castellammare di Stabia giunta in settimana.

“La verità – ha poi continuato Marco Nonno – “è che invece di rafforzare la sanità campana, l’Autorità regionale in materia di sanità pubblica (NDR: il Governatore Vincenzo De Luca) in questi ultimi anni ha pensato bene di risanarla sottoponendola a una cura dimagrante fatta di soppressione di posti letto, di chiusure di pronto soccorso e bloccando il turn over degli operatori, lasciando di fatto le strutture sanitarie pubbliche insufficienti alla odierna domanda dell’utenza e fortemente sotto organico”

“Il risultato è che oggi – ha chiosato Marco Nonno – De Luca non riesce a fare meglio che il gioco delle tre carte sottraendo ospedali e pronto soccorso ai territori per riconvertirli in resort COVID-19 e a richiamare in servizio i vecchi anestesisti oramai in pensione. Insomma si tratta di misure disperate di chi è causa del suo stesso male”.

De Luca, che solo il 10 dicembre scorso esultava per la fine del commissariamento della sanità campana sentenziando: “Grazie al lavoro intenso degli ultimi tre anni, abbiamo cancellato questa grave onta per tutti i campani. È stato fatto un miracolo: 9 miliardi risanati mettono a rischio il bilancio dell’Italia intera e non solo di una regione. Ci sono anche le risorse per l’edilizia ospedaliera: oltre 1 miliardo di euro per i nostri ospedali. Ci sono le condizioni per un salto di qualità definitivo per la sanità campana” ora è in evidente impasse.

Un risanamento, infatti, conseguito chiudendo strutture ospedaliere e perdendo migliaia di posti di lavoro nel comparto pubblico della sanità campana nonché costringendo molti campani ad andare fuori regione per esperire esami e curarsi in tempi ragionevoli. Arcinota ai contribuenti la soppressione di compensi, indennizzi e risarcimenti agli erogatori (NDR: ad es. i laboratori d’analisi in regime di convenzione) per le prestazioni sanitarie rese oltre le presunte date di esaurimento del limite di spesa, una costante negli ultimi mesi degli anni passati per cui i meno abbienti, talvolta con malattie gravi in rapida evoluzione, dovevano attendere il nuovo anno per potersi curare.

Riferimenti:
http://www.regione.campania.it/regione/it/news/primo-piano/covid-19-aggiornamento-5d3n?page=1
http://www.regione.campania.it/assets/documents/agg-31102020-1700-12resucshwpaeia5.pdf
http://regione.campania.it/cittadini/it/news/primo-piano/sanita-fuori-dal-commissariamento-de-luca-a-gennaio-piattaforma-informatica-per-liste-d-attesa-piu-brevi