Luisa Raffaelli Bag in Box


La galleria Febo e Dafne aderisce all’iniziativa Exhibi.to e partecipa alle Ouverture TAG 22 – 23 – 24 settembre 2020 / ore 14,00 – 21,00.
A seguire, fino al 30 ottobre 2020 dal martedì al venerdì / ore 15.00–19.00 e sabato / ore 11.00-19.00
Via Vanchiglia 16 (interno cortile) – Torino

La galleria Febo e Dafne inaugura il nuovo spazio espositivo di via Vanchiglia 16 – in occasione della manifestazione EXHIBI.TO e partecipando alle Ouverture TAG 2020 – con il nuovo progetto di Luisa Raffaelli Bag in Box
Vi è una continuità narrativa nei lavori di Luisa Raffaelli che si snoda nel tempo attraverso un cambiamento ed un incrocio dei medium. Il tema paradigmatico è sempre una sorta di claustrofilia e di attrazione solipsistica, vissuti più come un rifugio “geografico’’ e concettuale che come dimensione narcisistica o autoreferenziale. Il soggetto narrante è una donna con i capelli rossi, di cui non si vede il volto. Spesso è raffigurata con la sua borsa, dalla quale non si distacca o che, in alcuni casi, le si strappa via di dosso in una corsa forsennata, mentre fugge da un territorio urbano ostile e freddo. Per la donna rossa la borsa è il mezzo di trasporto e di custodia metaforica della sua identità, ma è anche il simbolo generativo del femminile, una sorta di luogo genitale in cui nascere e rinascere, un posto che custodisce un perenne loop esistenziale. Bag in Box è un’istallazione multimediale nella quale il momento centrale è un video minimalista e spurio che rappresenta il rapporto fra il soggetto femminile e la sua borsa.Il video è costruito partendo da un’unica immagine fotografica, quella lontana e originaria attraverso la quale era “nata” la donna rossa. L’immagine viene poi rielaborata dall’artista come una sequenza di frames per mettere in scena un’azione ossessivamente circolare. Con il video si intrecciano poi dei disegni, eseguiti su supporti diversi, tutti molto leggeri o trasparenti; delle fotografie dipinte nelle quali appaiono alcuni altri elementi simbolici; delle forme scultoree primarie, una sorta di luoghi generatori, che racchiudono l’immagine dell’acqua e di frammenti di volti.

Overture Tag
22 – 23 – 24 settembre 2020 / ore 14,00 – 21,00
Dal 25 settembre al 30 ottobre 2020
dal martedì al venerdì / ore 15.00–19.00
sabato / ore 11.00-19.00
via Vanchiglia 16 (interno cortile) – Torino

Bio:
Luisa Raffaelli, artista e architetto torinese, inizia a lavorare nell’arte alla fine degli anni ‘90 con le gallerie di Eva Menzio e di Filippo Fossati a Torino. Ha partecipando ad eventi e mostre pubbliche e private su tutto il territorio nazionale, collaborando con diverse gallerie italiane. Il suo lavoro è iniziato con interventi installativi nei quali prevaleva il bianco, la grafite e la pittura. Ha in seguito introdotto la fotografia, sia come scatto sia come elemento costruttivo di elaborazioni digitali e di installazioni. Un suo soggetto costante è una figura femminile con i capelli rossi e dal volto nascosto, immaginaria donna labirintica e plurale. Ultimamente ha realizzato alcuni lavori che si collocano fra arte e design che ha denominato Architetture Domestiche. Nella mostra veronese dal titolo La Città Bosco, ha inglobato questa esperienza e sviluppato il tema dell’architettura in una metafora installativa di una città immaginata. Ha realizzato anche video e videoinstallazioni presentati in varie mostre pubbliche e private. Fra le mostre collettive ricordiamo agli esordi la partecipazione alla rassegna Arte all’Arte a cura di L. Pistoi a Firenze, al Premio Cairo al Museo della Permanente di Milano, a Libri d’artista nella Galleria d’arte moderna di Roma a cura di Giorgio Maffei, al Premio Fabbri per l’arte a Bologna, alle diverse rassegne Here alla Cavallerizza reale di Torino con installazioni site specific, all’ultima edizione di The Others a Torino.Fra le personali ricordiamo Notti nere alla galleria Gagliardi Art System di Torino, Legs un project room a Photissima alle Manifatture Tabacchi di Torino, Leave & Lies evento off del XXIX salone del libro di Torino, Alberi infiniti alla Biennale di fotografia di Alessandria, Strutture e Fughe con la galleria DIEFFE di Torino a cura di Guido Curto, Contemporary Solipsism alla Paolotonin Gallery di Torino, Torino Sing To The Siren un lavoro installativo realizzato con il regista Valter Malosti alla Fondazione Merz nell’ambito della rassegna Meteoriti in Giardino.

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Fonte:
Maurizio Piccirillo