La disciplina del silenzio


Oggi parlo della disciplina del silenzio, argomento scaturito dalla visione del film autobiografico del grande tenore Andrea Bocelli dal titolo “La musica del silenzio”, film del 2017 che ho voluto vedere per la seconda volta e nel mio piccolo mi sono sentito coinvolto.

Da questa biografia è emerso che siamo due persone come tante che hanno combattuto la propria vita in modi diversi, specialmente quando il destino, fin dalla nascita o nei primi anni di vita ti presenta un conto che da essere umano non sei in grado di pagare.

Nel mio caso, quando ero ancora piccolo, un incidente in bici ha segnato la mia vita; allora tutto è diventato più difficile, anche il conquistare mete che per i coetanei erano normali. Si ha bisogno di una grande luce interiore che ti permetta di vedere chiaro dove al momento è opaco, partendo dall’amore per la famiglia e per gli amici e dal silenzio che ha permesso di impegnarci e riflettere di più sulle scelte di vita, in modo da conquistare libertà, dignità economica e di ricevere e dare emozioni e speranza.

Ancora oggi il silenzio è mio compagno di viaggio, eppure mai come oggi il silenzio trova poca collocazione nella vita frenetica di tutti i giorni, anche se si vive in collina, al lago o in piccole isole, cioè a stretto contatto con la natura e tutto questo potrebbe essere d’aiuto, ma non è sufficiente per cambiare il nostro stile di vita.

Tutti vogliono scappare dal rumore della città, ma spesso il silenzio fa paura.

Il silenzio è il dolce ospite dell’anima.