Senza lavoro 500 mila autonomi


Oltre mezzo milione di lavoratori autonomi sarà espulso dal mercato del lavoro a causa dell’emergenza Coronavirus. La crisi ha già lasciato sul campo circa 190.000 giovani lavoratori e i 600 euro del governo, richiesti da 454.000 persone, non son che poco più di palliativo. È con questi numeri che Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, si è presentato ieri a villa Pamphili agli stati generali dell’economia nella giornata dedicata ai liberi professionisti. Oltre a Confprofessioni, hanno preso parte all’incontro, tra gli altri, le rappresentanze degli ordini professionali (Cup e Rpt) e quelle delle professioni associative (Assoprofessioni, Colap e Confassociazioni).
«In un contesto economico gravemente compromesso dalla crisi innescata dall’emergenza Coronavirus, oltre 500 mila lavoratori indipendenti saranno espulsi dal mercato e saranno proprio i più giovani a subire le conseguenze più dolorose di una crisi che nei primi due mesi di pandemia ne ha già lasciati sul campo circa 190 mila», le parole di Stella. «Dopo tre mesi di lockdown, tutti gli indicatori convergono su una pesantissima contrazione delle attività professionali nei prossimi mesi. Le 454 mila domande di professionisti per accedere all’indennità di 600 euro introdotta dal decreto Cura Italia sono solo un palliativo, che rappresenta la punta dell’iceberg di una crisi spaventosa che trova ulteriori conferme nella sospensione delle attività professionali, con oltre il 50% di lavoratori autonomi bloccati dal lockdown. In questa drammatica situazione le misure finora messe in campo dal governo hanno semplicemente tamponato le prime emergenze. Occorre garantire nuove prospettive», conclude il presidente di Confprofessioni, «per un intero settore economico che lavora al fianco delle imprese e dei cittadini». Ieri, come detto, hanno partecipato anche gli ordini professionali, rappresentati dalle sigle Cup (Comitato unitario delle professioni), e Rpt (Rete delle professioni tecniche). Le associazioni hanno presentato al governo il «Manifesto delle professioni», un documento contenente dieci proposte anticipato durante gli stati generali organizzati dagli ordini lo scorso 4 giugno.
«Contribuiamo alla creazione del 14% del Prodotto interno lordo», spiegano la presidente del Cup Marina Calderone e dal coordinatore della Rpt Armando Zambrano, «e lavoriamo perché il paese possa rialzarsi prima possibile. La crisi sanitaria è diventata in breve tempo anche economica, ma non deve diventare sistemica. Con questo obiettivo chiediamo di valutare le nostre proposte a costo zero prima di elaborare un nuovo progetto per il paese. Quale prima interfaccia della pubblica amministrazione, negli anni abbiamo sempre contribuito alla sua informatizzazione e crediamo che questa sia una strada da percorrere insieme dando alle aziende e ai professionisti maggiori opportunità di investimento per la modernizzazione complessiva dell’Italia».


.
Fonti:
ItaliaOggi
Bollettino della Federazione Ordini Chimici e Fisici