MotoGP – Vince Rins su Suzuki ma Rossi c’è


Dopo lo show in qualifica, il Gran Premio delle Americhe, parte con Marquez in pole position e Valentino Rossi in seconda posizione.
Il rettilineo di partenza è breve si sale fino a 300 kmh senza poter mettere la sesta marcia, dopo di che c’è un tornantino che obbliga a scalare di marcia fino alla prima per percorrerlo a 60 kmh. Si affronta la curva 2 a 156 KMH piena di sconnessioni per poi approcciare un lungo serpentone davvero impegnativo per moto e piloti. Una partenza impegnativa e selettiva che darà non pochi grattacapi ai piloti.
Parte la gara e il campione del mondo mantiene la testa senza grossi problemi seguito da Rossi. La Yamaha quest’anno è stata messa davvero a punto, è stata ridotta l’incidenza del consumo dei pneumatici, migliorato l’assetto in gara e soprattutto garantita una migliore affidabilità e potenza.
Bene in partenza Crutchlow, Miller , Rins e Dovizioso che è chiamato ad una gara di rimonta e si dimostra pronto a farlo.
Male , molto male Lorenzo, che non riesce proprio a entrare in simbiosi con la sua Honda , addirittura 14.mo alla fine del primo giro.
Dopo tre giri, nonostante Rossi stia spingendo tanto, il campione Honda è già avanti di 1’’400.
Intanto Vinales (7) e Mir (13) sono chiamati ad un drive through per Jump start, ovvero partenza anticipata, la regola è impietosa ed anche per infrazioni millesimali parte la sanzione che compromette praticamente la gara dei piloti resisi responsabili.
Al quinto giro Marquez è a 2’’200 e Rossi è costretto a difendere il secondo posto dall’attacco di Crutchlow, ma la tensione logora il pilota Honda che cade e finisce nella ghiaia.
Al nono giro accade quello che non ti aspetti, Marquez staccatissimo dal gruppo inseguitore, troppo sicuro di se stesso esagera e perde il controllo della moto, era troppo largo nell’affrontare la curva, la scena è quasi buffa, tenta di rialzare la Honda che gli ricade dall’altro lato. Arrivano i commissari di gara per aiutarlo, a spinta, a ripartire, ma la moto non ne vuole sapere e ricade mentre fuori pista si intestardisce per riavviarla. Non c’è nulla da fare , il pilota Honda lascia la gara e Rossi è solo in testa.
Rins, equipaggiato con le stesse gomme della Yamaha leader, è secondo a testimonianza del grande stato di forma della Suzuki.
A 8 giri dalla fine il vantaggio del pilota in testa si assottiglia , giro dopo giro, e si prepara un finale al cardiopalma, con una gara interminabile.
Le traiettorie disegnate dai due piloti sono praticamente le stesse e i punti per il sorpasso sono difficili da scovare, ma a 4 giri dal termine, Rins trova il buco adatto e si porta in testa.
La Suzuki se ne va ed il distacco aumenta, ma il campione Yamaha, nonostante i suoi 40 anni, non molla e decide di rendere pan per focaccia a Rins , recuperando terreno fino a portarsi a 3 decimi nell’ultimo giro, ma purtroppo per il nostro campione non c’è più spazio nè tempo e la Suzuki vince la gara meritatamente.
Terzo posto per Miller al secondo podio in top class dopo Assen nel 2016.
La classifica del mondiale vede in testa Dovizioso con 54 punti seguito da Rossi con 51 , Rins con 49 e Marquez con 45 punti .
Prima vittoria in top class per Rins , la 13.ma in tutte le classi ed è il 10.mo spagnolo che vince in top class.
Per VR46 è addirittura il 198.mo podio in top class ed il 234.mo in tutte le classi.
La gara è stata bellissima, peccato per il mancato primo posto, ma Rossi sta dimostrando di non aver assolutamente voglia di mollare e di lottare per tentare di raggiungere “il sogno” ovvero la 10.ma vittoria di un mondiale.
Lui ci crede e ci crediamo in tanti.