MotoGP – Marquez trionfa ma Rossi c’è


Il Gran Premio d’Argentina, secondo della stagione, parte con Marc Marquez in pole position.
In tutto si correranno 25 giri.
In fase di avvio Marquez è velocissimo e prontissimo, e si porta subito in testa alla gara, allungando immediatamente la distanza su Dovizioso. Rossi lestissimo e con gomma media al posteriore, mentre gli altri montano una morbida, scavalca Miller e si porta in scia di Dovizioso.
Alla fine del primo giro , il campione della Honda , ha già 1’’500 di vantaggio sugli inseguitori.
La gara sembra essere valida solo dal secondo posto in poi.
Al terzo giro Marquez ha oltre 3 secondi di vantaggio e Valentino Rossi è scivolato in quinta posizione. Crutchlow , a causa di una partenza anticipata , jump start, di pochi millimetri, è costretto ad un ride through e quindi ad uscire e passare per i box.
Al sesto giro, Rossi scavalca Dovizioso e si porta in seconda posizione, ma subito dopo va lungo e si riporta in terza posizione. Il gruppo dal secondo al settimo posto è molto compatto e i piloti si alternano l’un l’altro grazie a sorpassi che rendono davvero piacevole la gara.
Ennesima gara anonima, per uno spento Lorenzo , solo 17.mo al settimo giro.
All’11.mo giro fatta esclusione per il leader, la gara è molto aperta e Rossi , finalmente a cavallo di una moto competitiva, rende pan per focaccia a Dovizioso che non riesce a riprendersi la seconda piazza.
Ma sul rettilineo di partenza, in chiusura del giro, Rossi non riesce a tenere testa alla potenza del motore della Ducati e deve arrendersi alla rossa di Borgo Panicale. In quarta e quinta posizione si portano Petrucci e Morbidelli, davvero una gran gara per i colori azzurri.
A 8 giri dalla fine la Ducati e la Yamaha si staccano di circa un secondo dagli inseguitori, mentre sulla gomma della Ducati sembra evidenziarsi una riga a causa dello stress del pneumatico.
Dopo altri quattro giri, Morbidelli si stacca e va in settima posizione , mentre Lorenzo gira ancora lento ed è 14.mo.
A due giri dalla fine Rossi dopo aver studiato a lungo l’avversario dà l’impressione di voler azzardare un attacco per conquistare la seconda piazza. Dovi tenta di allungare , ma Vale resta attaccato e non molla.
E’ l’ultimo giro, e mentre Marquez gira in trionfo, la bagarre si accende per la seconda piazza. A metà giro Rossi affonda la staccata e tagliando la curva a destra all’interno riesce a superare Dovizioso, che assiste impotente al sorpasso. Dovi non ci sta, e mentre Morbidelli e Vinales cadono e perdono le posizioni a punti, la lotta per la seconda posizione è davvero accesa, il “dottore” è bravissimo a non lasciare nemmeno uno spiraglio al ducatista che sul rettilineo finale è costretto ad arrendersi al pilota Yamaha. Sicuramente la scelta della gomma media posteriore ha aiutato il “nostro VR46”.
Quarto Miller, quinto Rins e sesto Petrucci. A fine gara Marquez si lancia in festeggiamenti che appaiono un tantino esagerati e molto simili , per quanto riguarda la tipologia, a quelli di un giovane Rossi.
Per Rossi è il 197.mo podio in top class, primo quest’anno, 233.mo podio in tutte le classi. Il tutto a 40 anni suonati. Ed è tra l’altro la 24.ma stagione consecutiva in cui conquista almeno un podio. Non andava al podio dal Sachsenring 2018 anche se nelle ultime due gare della scorsa stagione c’era andato davvero vicino, cadendo solo nel finale.
Per Dovizioso, terzo posto in gara e 53.mo podio in tutte le classi.
Per Marquez, pole position, gara e giro più veloce, come al solito un vero e proprio mattatore.