Finanziaria, continua il contrasto


Alla conferenza di fine anno un imbarazzato Presidente del Consiglio, ha garantito crescita e riduzione delle tasse nel 2019 anche grazie alla Manovra “in via di approvazione”.
Sembra alquanto assurdo che giunti al 29 dicembre ancora si debba attendere per l’approvazione di normative in campo fiscale, che dovranno innanzitutto essere applicate dal 01 gennaio 2019 ma che soprattutto potranno impattare anche in maniera decisa sulle decisioni di imprese, professionisti e società, ma che incideranno anche sulle economie delle persone fisiche che non esercitano attività , siano esse dipendenti o pensionati o disoccupati.
Conte ha promesso (speriamo sia la volta buona) che entro domenica 29 si procederà all’approvazione, anche perché, a detta sua, “non possiamo andare dal Presidente della Repubblica per la firma il 01 gennaio”.
In settimana si sono registrate, anche feroci, le contestazioni in aula, e più volte si è sfiorata la rissa , soprattutto alla Camera , dove un deciso presidente Fico ha ammonito e minacciato di espulsione diversi membri un po’ troppo esagitati.
Continuiamo l’analisi delle novità previste dalla nuova finanziaria.
Credito di imposta: E’ prevista l’abrogazione del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali (la vecchia “Guidi-Padoan”) con recupero di 204 milioni. Cancellate anche le maggiori deduzioni Irap per le assunzioni a tempo indeterminato di under 35 e donne nelle regioni del Sud. Una deduzione forfetaria maggiorata dell’imposta regionale che prevedeva, per ciascun dipendente assunto a tempo indeterminato, uno sconto sul valore della produzione di 13.500 e 21.000 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni.
Reddito di cittadinanza e quota 100: nella manovra ora risultano solo stanziati i fondi , ma le normative per l’operatività di queste due misure saranno oggetto di un DDL separato. In effetti a seguito della bocciatura della UE sono state riviste le previsioni del tasso del deficit da un iniziale 2,4% ad un attuale 2,04%, fatto questo che ha comportato una prevista riduzione della spesa di circa 10 miliardi di euro per l’appunto con queste due misure che hanno subito dei tagli significativi.
Pensioni di cittadinanza: è stato previsto , ma la normativa sarà varata nel DDL del reddito di cittadinanza, un aumento per le pensioni minime, che in presenza di specifici requisiti saranno innalzate fino a 780,00 euro.
Bonus bebè: è stata prevista una proroga di questo bonus con un aumento del 20% per ogni figlio successivo al primo.
Terreni gratis: è prevista la concessione gratuita di terreni alle famiglie nelle quali ci sarà la nascita del terzo figlio, per un periodo di 20 anni, e nel caso in cui quest famiglie volessero acquistare un immobile nella zona dove è situato il terreno, lo stato dovrebbe garantire un mutuo fino a 200.000,00 euro a tasso zero.
Multe e bollo auto: nel caso non fossero state pagate per il periodo che va dal 2000 al 2010 verranno cancellate.
Tassa di solidarietà: inizialmente era previsto un inasprimento dell’ires dal 12% al 24% per gli istituti di istruzione, enti ospedalieri ed istituti di assistenza sociale, ma il Governo resosi conto delle conseguenze mediatiche di una tale ingiustizia fiscale ha fatto dietro front ed ha annunciato la mancata entrata in vigore di fatto di tale misura.
Disabili: sarà aumentata da euro 400 ad euro 800 la detrazione fiscale per ogni figlio disabile.
Super e iperammortamento: confermate le aliquote approvate dal Governo Renzi per gli ammortamenti dei beni acquistati nuovi o con contratti di leasing, 40% o in alcuni casi 150%.
Bonus verde: anche per il 2019 è stato prorogato il bonus verde per chi attrezza spazi verdi anche sui balconi di casa, terrazzi o giardini, con una detrazione del 36% della spesa.
Bonus assunzioni al Sud: per le aziende che assumono giovani al sud con meno di 35 anni o con più di 35 anni ma disoccupati da più di sei mesi è prevista una decontribuzione totale, ovviamente dei soli contributi a carico dell’azienda.
Ripetizioni private: Per coloro i quali impartiscono lezioni private , è prevista l’applicazione della flat tax al 15%, ovviamente nulla si dice sui contributi INPS che saranno comunque pari a circa il 25% del compenso forfetizzato, e la somma da pagare in totale sarà il 40%.
Carta di identità: sarà possibile ritirarla anche presso gli uffici postali.