Calcio – No racism, ma niente sospensioni


Giustizia è fatta. I cori discriminatori di matrice territoriale e razziale, partiti dagli spalti meneghini nella partita Inter-Napoli del boxing day di Santo Stefano, contro i tifosi del Napoli e all’indirizzo di Kalidou Koulibaly, sono stati puniti dal giudice sportivo. I nerazzurri dovranno disputare due gare a porte chiuse e una terza con il 2° anello verde privo di spettatori, cioè il settore dal quale sono partiti i cori incriminati. In aggiunta la Prefettura di Firenze ha negato la trasferta ai tifosi nerazzurri chiudendo il settore ospiti per la gara di ieri contro l’Empoli.
Ma lo stesso giudice ha anche squalificato per due giornate Koulibaly e Insigne; il primo perché, dopo aver sopportato i “buuu” a lui rivolti, all’80’, ammonito per un presunto fallo su Politano, fa esplodere la sua rabbia in un applauso e l’arbitro non ha remore a metterlo fuori, mentre il secondo, al 90+4 dopo solo 3 minuti dal vantaggio interista, perde la testa offendendo il direttore di gara che gli commina il rosso diretto. Il club azzurro, attraverso il proprio legale, ha annunciato un possibile ricorso per le giornate di squalifica inflitte ai suoi giocatori.
All’indomani della gara in molti hanno dichiarato che la partita andava interrotta come da regolamento; lo ha affermato anche il procuratore federale Pecoraro, ma il ligio arbitro Mazzoleni da Bergamo, tanto accorto e zelante, non lo ha applicato, così come non ha dimostrato buon senso dinanzi alla reazione inopportuna del senegalese. Il risultato finale, 1 a 0 per la squadra di casa, è figlio dell’atmosfera che si è venuta a creare. Ma nonostante gli ululati chiari e ripetuti, la gara è proseguita. Un’interruzione, per ben due/tre volte richiesta dal tecnico Ancelotti, sarebbe stata un segnale forte per far capire che tali comportamenti non devono più succedere, e meglio sarebbe stato se un giocatore dell’Inter si fosse fermato, invece niente. Se fossero stati presi provvedimenti già nel primo tempo, forse i soliti imbecilli non avrebbero continuato e Koulibaly e Insigne non avrebbero perso la pazienza. È davvero avvilente costatare che chi è preposto alla conduzione regolare dell’incontro non fa il suo compito.
Più di una volta il mister della squadra azzurra ha dichiarato di essere pronto ad abbandonare il campo assieme ai ragazzi, qualora si verificassero ancora episodi del genere, ma tale forma di “giustizia fai da te” rischia di essere pericolosa: se l’arbitro e gli avversari restano sul terreno di gioco, si rischia di perdere l’incontro per 3-0 a tavolino.
Fra pochi giorni comincerà il 2019, un’era dominata dalla tecnologia, dai satelliti, dalle telecamere, eppure non siamo in grado di individuare gli incivili negli stadi e più difficile pare assicurarsi arbitri dotati di un udito non sottile, ma almeno nella media. Arbitri che, fin troppo concentrati nella direzione degli incontri finiscono col distaccarsi dall’ambiente circostante fino a non sentire ciò che gli accade intorno, immersi nel loro protagonismo. Uno solo ha avuto il coraggio di prendere decisioni contro corrente nel recente passato, ma pare non abbia avuto particolari apprezzamenti, anzi. Il direttore di gara Claudio Gavillucci è scomparso dalla scena del calcio che conta dopo aver sospeso per tre minuti la partita Sampdoria-Napoli (maggio 2018) per cori razzisti. Purtroppo il suo comportamento non ha fatto scuola quanto la sua insolita punizione.
Ancora una volta si è persa la possibilità di ridare credibilità al nostro campionato, dando invece un’immagine pessima del calcio italiano che non riconosce il minimo senso di rispetto per la dignità di tutti i Kalidou insultati e umiliati da ignoranti e incivili ai quali invece viene sempre ammessa la più ampia tolleranza.
“Siamo tutti Kalidou”, così hanno risposto i tifosi napoletani giunti ieri allo stadio San Paolo per l’ultima giornata del girone di andata del campionato contro il Bologna. Ma in realtà non è così e si è visto soprattutto in campo. Albiol e Maksimovic, in due, non sono riusciti a dare alla difesa azzurra la stessa sicurezza del senegalese. Il Napoli senza il suo uomo migliore negli ultimi 93’ ha preso ben 3 gol (1 dall’Inter e 2 dal Bologna), segno che in questo periodo KK fa la differenza. Una partita difficile, il Napoli è apparso slegato, lento e senza idee. Nonostante ciò, grazie alle prodezze dei suoi M&M, è riuscito a prendere i 3 punti della vittoria con una doppietta di Milik e uno splendido diagonale di Ciro Mertens. Queste prossime settimane di stop saranno necessarie a far ritrovare agli undici di Ancelotti, la rapidità, il pressing ed il gioco che sembrano andati persi ormai da qualche giornata.
Sperando che il nuovo anno possa porre fine a questi tristi episodi di razzismo e che la lunga pausa del campionato, che riprenderà il 20 gennaio con gli anticipi di sabato 19, porti freschezza e nuovi entusiasmi, auguriamo un felice 2019 a tutti i lettori di Weeklymagazine.