Governo: Lega al 36% ma il M5S soffre


Matteo Salvini e la Lega restano tra i più popolari nelle preferenze degli italiani. Luigi Di Maio perde consensi schiacciato tra la personalità di Salvini e l’Europa.

Quelle che erano tendenze sussurrate nelle settimane dopo le elezioni si sono ora tramutare in certezze matematiche e nei sondaggi di gradimento la Lega continua a staccare un appannato M5S.
Merito certamente di Salvini che usa, con consumata esperienza, i mezzi mediatici (chi non ricorda, ad esempio, l’aprtura in diretta Facebook dell’avviso ricevuto dalla Procura di Agrigento e quello, successivo, di richiesta dì archiviazione?) ma, probabilmente, anche di un programma politico che più di quello di altre formazioni populiste, sembra davvero comprensivo delle istanze della gente comune.
Anche il linguaggio e la gestualità del leader del Carroccio, al contrario del sempre compassato Di Maio, appare più spontaneo e vicino ai modi di fare del popolo.
Insomma un Matteo guascone e spesso in maniche di camicia e senza cravatta da, come immagine, la paga al sempre tirato a lucido Luigino.
Tanta popolarità, comunque, potrebbe avere un effetto dirompente sul patto di governo al punto che é lo stesso Salvini a rassicurare l’alleato Di Maio che lui non tradirà gli accordi presi ma, certo, il mutato peso specifico della Lega, che oramai é formazione politica diffusa anche al Sud dove sta erodendo proprio l’elettorato pentastellato, alla lunga potrebbe procurare dei cambiamenti.
L’Europa, in tutto questo, ci mette il suo e dato che Salvini appare come l’unico che davvero contrasta gli interessi stranieri nei conti pubblici, paradossalmente aiuta il buon Matteo a ergersi come unico paladino degli italiani più scontenti e preoccupati delle prevaricazioni europee al contrario del leader pentastellato che invece non sembra reggere con decisione il timone delle decisioni e appare come tremulo di fronte allo strapotere europeo e incapace di mantenere le promesse elettorali fatte o di non poterle mantenere appieno.
E, difatti, Di Maio perde consenso schiacciato esternamente dal debordante Salvini e internamente da Conte che invece si sta facendo strada nelle preferenze di alcuni elettori del movimento.