Calcio – Un angelo in difesa


Nato in Senegal il 20 giugno 1991 Kaliydou Kulibaly, difensore centrale con un’altezza di 1,87 m., è il protagonista del momento in casa Napoli. Il difensore azzurro e della nazionale senegalese ha raggiunto livelli di prestazioni altissimi. Con le sue continue presenze in campo è l’eccezione alla filosofia del turnover. Imprescindibile in questo Napoli, coniuga perfettamente potenza ed umiltà ed a chi gli ha fatto notare che in Europa ha saputo demolire gli attacchi di due grandi squadre come il Liverpool e il PSG, contrastando rivali di pregio del calibro di Salah, Neymar e Mbappè lui ha risposto che non ha usato nessuna pozione magica, semplicemente ha cercato e trovato la chiave giusta per fermarli, trovando in se stesso le risorse necessarie: l’umiltà, il rispetto, la costanza e la testardaggine riconoscendosi come uno che non rinuncia mai a nulla.
Nelle sue intenzioni c’è l’obiettivo di crescere ancora e migliorare per poter vincere il premio di miglior giocatore del continente africano. Un trofeo importante tanto più che per un difensore è sempre difficile vincere un riconoscimento individuale.
Nel Napoli dal 19 maggio del 2014, il responsabile del reparto difensivo con il numero 26, resterà nel club azzurro fino al 2023, con un ingaggio da 3,5 milioni a stagione e, a quanto pare, senza nessuna clausola rescissoria, significativo segnale da parte della società della ferma intenzione di blindarlo.
Il gigante KK si esalta impattando l’uomo uno contro uno, ma sa spingersi anche in avanti con risultati sorprendenti, come l’assist fornito ad Insigne in occasione del primo gol contro l’Empoli. In passato spesso Koulibaly era proiettato in avanti, in anticipo, tendente ad accartocciare la squadra avversaria nella propria metà campo, ma grazie ad Ancelotti, e al suo Napoli fluido, ne stiamo scoprendo il lato più celebrale e tecnico. Rispetto a due anni fa il baluardo difensivo è molto cresciuto, anzi possiamo dire che sta crescendo insieme alla squadra.
Contro il PSG, Kalidou ha dimostrato di avere dei margini di miglioramento che non pensavamo potesse avere. Non ha mai dato segni di cedimento, e soprattutto in questa stagione ha dimostrato una sicurezza assoluta, ancora una volta insuperabile al centro della difesa del Napoli. Nessuna sbavatura per il senegalese che, nell’importante pareggio degli azzurri contro il Paris Saint Germain in Champions League al San Paolo, si è reso nuovamente protagonista di una prestazione più che positiva. Un rendimento in costante aumento per Koulibaly, che sta sfruttando al meglio tutti gli insegnamenti di Carlo Ancelotti a cui ha dichiarato la sua immensa stima. Dopo l’ultima partita di Champions infatti, il difensore del Napoli, ha elogiato pubblicamente il suo allenatore manifestamente conquistato dalla sua personalità e professionalità, definendolo una persona veramente perbene, umile e rispettoso verso tutti, tanto da confidare alla moglie di auspicarsi di diventare da grande saggio come lui. L’episodio che lo ha sorpreso e convinto delle grandi doti umane del tecnico di Reggiolo riguarda l’arrivo al campo dei giovani della Primavera che sono stati salutati dall’allenatore prima dell’inizio della lezione.
Ripercorrendo il corso la sua carriera, oggi riscontriamo che alle partite importanti si approccia con meno timore e maggiore coraggio, lo spartiacque è da individuare nella rete, che rimarrà nella mente e nel cuore di tutti i tifosi napoletani, segnata dall’angelo nero allo scadere del 90’ il 22 aprile 2018 che valse la vittoria del Napoli allo Juventus Stadium.
Le buone prestazioni collezionate in questi anni in maglia azzurra hanno attirato gli occhi di grandi club su di lui ma, per il momento, il difensore del Napoli è concentrato e super felice di essere nella squadra partenopea. Recentemente infatti ha dichiarato che il fatto che alcune squadre siano interessate alla sua persona sicuramente lo rendono orgoglioso e lusingato, ma allo stato attuale non ha bisogno di guardare al mercato, si sente un professionista impegnato a migliorarsi, legato e totalmente concentrato sul Napoli e sulle possibilità di far bene in squadra e con i compagni in modo da vincere qualcosa di indimenticabile.
Fischiato per il colore della pelle, negli stadi italiani ma mai a Napoli, si è dimostrato infastidito più dai cori razzisti contro i napoletani e la gente del sud che da quelli contro la sua persona, ritenendo essenziale per un paese civile trasmettere senso di appartenenza e non di separazione. Stando a Napoli infatti ha saputo apprendere ed apprezzare tale senso di appartenenza fino a creare un profondo legame con la città e le sue tradizioni tanto che, qualche giorno fa, ha lanciato un simpatico appello sui social affinché il popolo dei tifosi potesse trovargli un nome “napoletano” da festeggiare. Celebrare l’onomastico è infatti una consuetudine tutta partenopea che viene estesa a chi, seppur non nato a Napoli, dimostra di sentirsi un cittadino napoletano a tutti gli effetti.
Dunque amici lettori, come possiamo ribattezzarlo? Karminiello, Gennarino oppure Tatore ‘o difensore?