Renzo Piano x Genova: Fare presto (non in fretta)


Questo il motto dell’architetto Renzo Piano che ha deciso di donare alla sua Genova un’idea per il nuovo ponte che dovrà sostituire quello crollato ad agosto.
L’idea di Piano, molto evocativa, esclude ogni ipotesi di ponte strallato, ossia sostenuto da cavi ancorati ad alti piloni, per una struttura più tradizionale. Tale scelta, oltre che per ragioni stilistiche, non é difficile immaginare che sia stata concepita anche per evitare di suscitare perplessità nella cittadinanza, ancora sotto choc dal crollo del viadotto progettato a suo tempo dal prof. Morandi che, per l’appunto, era di tipo strallato.
E, a memoria delle 43 vittime del crollo, l’archistar italiano ha concepito un sistema di illuminazione a 43 lampioni.
Tuttavia non è certo che l’idea di Piano sarà quella che consentirà a Genova di riavere rapidamente l’importante asse viario. Infatti Autostrade, la società designata per la progettazione del ponte, ha presentato invece una bozza di progetto in cui é previsto un ponte in acciaio (dunque non più in calcestruzzo armato precompresso, come quello crollato) ma ancora di tipo strallato.
Ma anche su tale designazione ci sono perplessità. Infatti il premier Di Maio ha chiaramente ribadito la sua opinione di voler revocare la concessione ad Autostrade e, secondo lui, la costruzione del nuovo ponte dovrebbe essere affidata a Fincantieri.
Insomma, nonostante la bella proposte architettonica di Renzo Piano, si addensando all’orizzonte una serie di beghe politiche che rischiano di creare notevoli ritardi nelle attribuzione dei ruoli, delle competenze e degli incarichi, secondo un’italico vizio per cui la costruzione delle infrastrutture, anche sé necessarie, prende decenni. Altro che fare presto.