MotoGP: Ducati irresistibili


Il Gran Premio d’Austria alla partenza presenta una novità, le due Honda di Marquez e Pedrosa, montano a sorpresa la Medium all’anteriore e la hard al posteriore, per una gestione diversa della gara, probabilmente i tecnici della casa giapponese non si fidano della resa dei pneumatici o meglio ancora , ritengono di potersi permettere una scelta così azzardata.
Prima della gara assistiamo ad un simpatico siparietto tra Dovizioso e Lorenzo, quasi a cancellare ogni polemica in relazione a quanto accaduto la scorsa settimana anche “grazie” ai media spagnoli. I due si sono abbracciati e Dovi sorridendo ha urlato al compagno di squadra una parolaccia in tono scherzoso.
Parte la gara ed in teoria è un discorso a tre lì davanti, con Marquez e i due Ducatisti a contendersi la vittoria. Suona ancora strana la scelta della Hard da parte del campione del mondo anche in virtù delle aspre critiche mosse durante le prove del sabato da Dovizioso e Petrucci.
Male, malissimo la Yamaha di Rossi e Vinales, costretti a partire dalle retrovie a causa di un sabato da dimenticare, ma la casa giapponese , in perfetto stile nipponico, alla luce del disastri in qualifica ha chiesto ufficialmente scusa ai piloti.
Ottima partenza di Lorenzo seguito da Marquez e Dovizioso , costretto a rintuzzare gli attacchi di Crutchlow. Dopo poche curve Marquez passa su Lorenzo, deciso a fare lui la gara e ad imporre il suo ritmo, forte del pneumatico a miscela dura sul posteriore , che dovrebbe garantire maggior tenuta nel finale. Al secondo giro Marquez e Lorenzo registrano un 1’25’’0 mentre Rossi , salito al decimo posto un 1’25’’5 e Vinales addirittura 1’25’’9, ma al giro successivo il campione del mondo si migliora in modo impressionante, fermando il cronometro addirittura ad 1’24’’3 quasi un secondo in meno, semplicemente spettacolare. Nelle prove, Petrucci era apparso in grado di dare una mano agli altri due in Ducati, per fronteggiare Marquez, ma in gara la storia è tutt’altra e Danilo deve staccarsi dai capofila in modo impietoso. Intanto Valentino Rossi risale ad un ottimo ottavo posto.
Marquez incrementa il suo vantaggio su Lorenzo e si porta ad 1 secondo, ma Dovizioso a sorpresa con 1’23’’2 stacca il giro più veloce e si lancia all’attacco della Honda.
Sembra che l’ago della bilancia nel finale della gara debbano essere i pneumatici , in quanto l’italiano monta una media al posteriore e Lorenzo una soft. A 17 giri dalla fine si apre un duello tutto in rosso tra le due Ducati, seconda e terza, con il resto del gruppo già inesorabilmente staccato. In due giri il distacco tra Marquez e le Ducati scende da 9 decimi a 5 decimi e la gara apre uno spiraglio ad uno spettacolo entusiasmante.
A 12 giri dal termine i primi tre della gara chiudono il giro ad 1’24’’500, un equilibrio che ha dell’unico e che presagisce all’attacco, che nel giro successivo, un Lorenzo, quanto mai aggressivo, porterà a Marquez. E’ battaglia allo stato puro, Dovizioso cerca di inserirsi , ma un errore commesso, ne compromette il prosieguo, infatti l’italiano va lungo in curva e si disunisce, accumulando uno svantaggio , seppur minimo, che non riuscirà più a colmare.
Lorenzo supera Marquez e si porta in testa alla gara. A 8 giri dalla fine il maiorchino con 1’24’77 stacca Marquez di due decimi più lento. Rossi è settimo, gran gara la sua, a soli 2’’5 da Rins. A questo punto della gara cadono le considerazioni negative sulla soft di Lorenzo, che a 5 giri dalla fine , in barba a tutti i calcoli di usura del pneumatico, ferma il cronometro ad 1’25’’6. A 4 giri dal termine Rossi è addirittura sesto, cosa avrebbe fatto quest’anno se la moto fosse stata competitiva? E’ una domanda che si pongono tutti gli addetti ai lavori.
A tre giri dalla fine Lorenzo va lungo in curva e Marquez si porta in testa alla gara , ma il pilota Ducati non ci sta e dopo poco con una staccata monstre lo ripassa poi di nuovo sopravanzato nello stesso punto di prima. La Ducati forte della potenza del motore si riporta in testa. E’ un botta e botta davvero avvincente, cui Dovizioso, staccato di quasi 2 secondi assiste da triste spettatore. Il finale è al cardiopalma, ma la Ducati è semplicemente favolosa. Marquez, nell’ultimo settore dell’ultimo giro sembra quasi abbandonare la tenzone. Alla fine è trionfo Ducati con Dovizioso terzo a chiudere il capolavoro della rossa di Borgo Panicale, con Petrucci quinto dopo Crutchlow.
A fine gara la Honda è comunque soddisfatta, perché Marquez incrementa il vantaggio su Rossi portandosi a +59 e +71 su Lorenzo e +72 su Dovizioso. Risultato comunque positivo.
Terza vittoria quest’anno per Lorenzo che ha vinto in 17 circuiti diversi.
Nonostante Marquez montasse una hard al posteriore, nel finale non ne aveva più per tentare l’attacco a Lorenzo, a riprova dell’ottimo lavoro svolto dalla Ducati per evitare il logorio delle gomme. Lorenzo euforico a fine gara, non ha dubbi nell’affermare che è la sua migliore gara in Moto Gp.
Prima della premiazione , Lin Jarvis della Yamaha, non nasconde la delusione per una moto che si palesa, gara dopo gara , decisamente inferiore alle altre. Il prossimo week end, ci sarà un turno di riposo e la casa giapponese effettuerà dei test a Misano Adriatico, in modo da cercare di porre rimedio almeno per il finale di stagione.
Valentino ammette che i primi tre e Crutchlow erano praticamente inarrivabili, ammette altresì che la moto non è veloce per poter ambire al podio, la situazione è questa ed al momento c’è poco da fare.
Si riparte il 26 agosto con la gara in terra inglese.